Reportage

Le origini della processione, la storia del santo e la sagra odierna che si celebra ogni 1° maggio a Cagliari.

La sagra odierna di Sant'Efisio

Oggi si continua a rendere viva la tradizione della festa in onore a Sant’Efisio con la massima onorificenza possibile. La sagra, ancora oggi organizzata dalla confraternita di Sant’Efisio con il patrocinio della municipalità della Città di Cagliari, si svolge per tre giorni a partire dal 1 Maggio per poi concludersi il 5 dello stesso mese. La processione consiste nell’accompagnare il simulacro del Santo lungo i luoghi del suo martirio avvenuto a Nora il 15 gennaio del 303, per poi tornare nella chiesa Cagliaritana intitolata al Santo, che è situata sopra una grotta tufacea, dove, si credeva, fosse stato tenuto prigioniero prima dell’esecuzione.

La festa ha inizio la mattina, verso le nove del primo maggio, il terzo guardiano, scelto dalla Confraternita, si reca a cavallo presso il palazzo civico di Cagliari situato in via Roma e preleva l’Alternos per poi condurlo alla chiesa di Sant’Efisio, in Stampace. La figura dell’Alternos è la figura centrale della festa, viene designato ogni anno dal sindaco in carica, e rappresenta la massima carica cittadina.

A mezza mattina viene officiata la messa solenne, chiamata dell’Alternos, dal parrocco di Sant’Anna, a cui partecipa il decano del capitolo della Città. Nel mentre il carradore si avvia dinnanzi alla chiesa del Santo, per preparare il mezzo che trasporta il simulacro del martire, vestito con abiti secenteschi militari.

Nelle vie di Stampace si raduna la folla dei partecipanti, molti gruppi folk provenienti da tanti paesi della Sardegna, con le caratteristiche Traccas, carri a buoi, utilizzati fino a 50 anni fa per i lavori agricoli e per il trasporto delle persone in occasione di feste; i carri hanno scenografie realizzate con coperte tessute a mano, fiori, tappeti, grano e olive, dolci di mandorle e utensili della vita contadina; queste rappresentano un grande repertorio delle tradizioni sarde, perché spesso si allestiscono tranche de vie tratti dalla vita quotidiana e ancora oggi servono per trasportare persone, vestite in costume, e viveri provenienti da altri paesi per tutta la durata della sagra.

Finita la messa si forma il corteo aperto dalle traccas, che attraversa le principali strade addobbate con petali di fiori per terra e festoni sulle finestre del centro storico cittadino; l’itinerario parte dalla chiesa del Santo e quindi dall’omonima via si snoda attraverso via Azuni, Piazza Yenne, corso Vittorio Emmanuele, via Sassari, piazza del Carmine, via Crispi, via Angioy, largo Carlo Felice ed infine via Roma, per poi prendere la strada verso Nora, passando dal ponte della Scafa. Il passaggio del Santo in via Roma è molto emozionante, soprattutto per lo squillo delle sirene del porto e per la folla che si avvicina al Santo per la richiesta di una grazia.

Di seguito alle Traccas sono disposti i gruppi folk secondo l’ordine delle quattro province della Sardegna: Cagliari; Sassari; Oristano; Nuoro. Sono circa settanta i gruppi, per un totale di circa 5000, che sfilano a piedi con i costumi dei paesi d’origine, in omaggio al Santo. Nella processione del 1 maggio si può conoscere il sunto delle tradizioni isolane preservandole dalla dimenticanza e dall’incuria. La cultura delle feste devozionali in onore ai Santi che, in tutta la Sardegna, si svolgono a partire da Aprile per poi proseguire durante tutta l’estate, culminano nella Sagra di Sant’Efisio, poiché, coinvolgendo così tanti paesi, rappresenta un importante evento per la conoscenza del folklore e delle tradizioni sarde oltre che un appuntamento religioso di grande rilevanza.

Dopo i gruppi folk precedono il Santo, i Cavalieri del Campidano, questi sfilano su cavalli addobbati con coccarde e rosette, e fecero la loro prima apparizione nel 1886, quando Pisa restituì le reliquie del Santo, conservate fin dall’XI secolo nel Camposanto per pericolo delle depredazioni Turche.

Seguono i Miliziani, anch’essi a cavallo, che scortano il santo con sciabole e archibugi fino al suo arrivo a Nora, nati per proteggere il santo sia dai pellegrini stessi che dai pirati; la loro presenza è attestata fin dal 1657, tant’è che ancora oggi indossano la divisa seicentesca composta di barrita rossa, corpetto rosso con bottoni dorati e asole bordate di nero, gonnellino, calzoni e gambali.

Sfila poi il terzo guardiano che porta lo stendardo dell’Arciconfraternita del Gonfalone sotto la protezione di Sant’Efisio, seguito dalla Guardiania. Il terzo guardiano viene scelto dal consiglio d’amministrazione della Confraternita per l’organizzazione della Sagra. Un tempo era una persona proveniente dalla plebe, mentre il primo e il secondo guardiano facevano parte della borghesia o della nobiltà. La Guardiania sfila con il frac nero, cilindro e fascia azzurra ai fianchi; questo è il corpo scelto dalla Confraternita che scorta il martire fino a Nora e ritorno.

Precede la Guardiania l’Alternos, che in origine rappresentava il Viceré e che oggi fa le veci del Sindaco per tutti i quattro giorni dell’evento. Vestito in frac e scortato da due mezzieri in livrea del Seicento,porta al collo il Toson d’oro onorificenza militare data al Comune di Cagliari dall’allora re di Spagna Carlo II nel 1679.

Sfila poi la Confraternita, composta oggi da circa 150 persone, in abito penitenziale, con la bandiera. Le consorelle sfilano in abiti penitenziali neri mentre gli uomini portano la mozzetta bianca e il saio azzurro sul quale spicca il grande rosario bianco.

Infine il cocchio dorato con la statua lignea di Sant’Efisio, martire soldato, addobbato con fiori e coccarde multicolori.

Dopo la processione cittadina il corteo si avvia verso Nora. Durante il cammino vengono effettuate diverse tappe. La prima è la fermata nella chiesetta di Giorgino, poi di seguito alla Maddalena Spiaggia, Su Loi, Frutti d’oro, e Villa d’Orri, in cui viene celebrata la messa solenne. La prima notte la processione si ferma a Sarroch per poi proseguire a Villa San Pietro e giungere a Nora il 2 maggio dove si celebra la messa. Il giorno successivo il simulacro del santo rimane esposto alla devozione dei fedeli nella chiesetta sulla spiaggia di Nora, in cui si officiano le messe. La mattinata viene conclusa dal pranzo offerto ai poveri dal terzo guardiano con i contributi del comune di Cagliari. A sera il Santo dopo la processione per le rovine di Nora e la spiaggia, rientra a Pula. La mattina seguente si riprende la strada del rientro verso Cagliari effettuando le stesse dell’andata. Giunto a Cagliari, riprendono i festeggiamenti fino a tarda notte nella piazzetta antistante la chiesa del Martire; il simulacro del Santo rimane esposto alla devozione dei fedeli fino al 25 Maggio.