Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cappellacci: «Giù le mani dalla coste sarde»

Fonte: L'Unione Sarda
4 marzo 2010

Il deputato Mauro Pili: va sollevato alla Corte Costituzionale il conflitto di attribuzione con l’esecutivo

 Il governatore nominato presidente della commissione Ue sull’energia

Il Pd presenta un’interpellanza: «La Giunta rivendichi la titolarità sulle concessioni»

di ANTHONY MURONI

«L’unico modo per scongiurare l’assalto dei “signori del vento” all’ambiente e al territorio della Sardegna è che la Regione diventi protagonista nella gestione dei parchi eolici». Parola del governatore Ugo Cappellacci, che da Bruxelles (dove ieri è stato nominato presidente della commissione Ambiente del comitato delle Regioni dell’Ue, per il triennio 2012-2015) è intervenuto sulle polemiche che si stanno riaprendo a proposito dell’ipotesi di installazione di torri eoliche offshore nel golfo di Cagliari: «Ribadisco il mio no forte a processi nei quali la Regione non è parte attiva: ci opporremo in tutte le sedi politiche e giuridiche alla realizzazione di impianti off-shore.Abbiamo già dato mandato all’ufficio legale per intraprendere tutte le iniziative del caso», ha detto il governatore. «Dico no a quelle grandi aziende che ipotizzano di lucrare sulle energie rinnovabili sfruttando le risorse della nostra terra. Corriamo il rischio di vedere impoverito l’ambiente senza che i sardi ne traggano alcun vantaggio. Questo tipo di interventi, con la posa di linee elettriche sottomarine, è tra l’altro vietato dalle legge 4 del 2009, meglio conosciuta come quella sul Piano casa». Per il presidente della Regione, che ipotizza un processo di sviluppo energetico al servizio della crescita economica dell’isola, con un utilizzo razionale e sostenibile, «è necessario partire da un’ottica rovesciata, riconoscendo il vento come una risorsa naturale che deve produrre vantaggi soprattutto per i sardi». PILI (PDL). Il deputato Mauro Pili ha intanto invitato la Regione a proporre un ricorso per conflitto di attribuzione contro il Governo davanti alla Corte Costituzionale: «Nell’avviso pubblico emanato lunedì dal capo del Compartimento marittimo di Cagliari, che è organo dello Stato, si configurano chiari conflitti di attribuzione che devono essere immediatamente sollevanti davanti alla Corte Costituzionale - ha scritto in un’articolata nota - è per questo motivo che la Regione deve preventivamente sollevare davanti all’Alta Corte un conflitto di attribuzione». Ma non ci si può fermare qua: «Deve anche essere impugnata la procedura per l’assegnazione, perché di questo si tratterebbe, ad alcuni privati dello specchio acqueo davanti al golfo di Cagliari - sostiene - affidare una concessione di questo tipo su un bene pubblico indisponibile come il mare obbligherebbe lo Stato a una gara pubblica, visto che la norma di riferimento sarebbe quella sui beni demaniali. Norme e giurisprudenza sono chiare. Regione e Comuni potrebbero loro, e con più titoli, avanzare la richiesta di concessione demaniale, ai fini della tutela ambientale, valorizzazione naturalistica e paesaggistica delle proprie coste».
INTERPELLANZA DEL PD. «La Regione ha tutti gli strumenti per bloccare l’eolico off-shore nel golfo di Cagliari e in altri litorali della Sardegna».A sostenerlo sono otto consiglierei del Pd (primo firmatario Chicco Porcu) in un’interpellanza presentata al governatore Cappellacci. «La sentenza della Corte Costituzionale numero 88 del 2009 (che riguarda un ricorso intentato dalla Regione Toscana proprio in materia di eolico off-shore) stabilisce che in caso di dissenso delle amministrazioni locali la decisione sull’installazione di questi mega-impianti deve passare alla Regione», ricorda Porcu, «ma è sul modello di produzione di energia che la Regione deve fare una riflessione più attenta. Occorre mettere insieme un modello di generazione diffusa fatta di piccoli impianti che, localizzando produzioni e consumi, renda possibili effettive ricadute economiche per le piccole imprese e le famiglie sarde».
CAGLIARI. Anche dal Consiglio comunale del capoluogo arriva un grido d’allarme e un invito all’immediata mobilitazione contro la possibilità che presto il Golfo degli Angeli possa essere invaso dalle pale eoliche. I consiglieri di An Alessandro Serra e Francesco Fiori invitano il sindaco Floris a prendere posizione contro i progetti presentati dalle quattro società interessate alla realizzazione dei parchi offshore: «C’è il rischio di compromettere il paesaggio costiero - notano - queste presenze potrebbero anche essere incompatibili col traffico marittimo e con le esigenze dei pescatori del territorio». Analoghe preoccupazioni sono contenute in un documento dell’opposizione di centrosinistra (primo firmatario Claudio Cugusi): «Siamo favorevoli alle energie rinnovabili, a condizione che i relativi impianti di produzione non rappresentino un evidente pregiudizio per il paesaggio, specie per quello di una città a forte vocazione turistica - è scritto nell’ordine del giorno - per questo vorremmo impegnare sindaco e Giunta a formulare entro il 30 marzo tutte le osservazioni contrarie al rilascio delle autorizzazioni richieste»