Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I giovani: «La famiglia è il nostro rifugio»

Fonte: La Nuova Sardegna
16 giugno 2008

SABATO, 14 GIUGNO 2008

Pagina 1 - Cagliari

Indagine. Le conclusioni del progetto “Drop out” che per cinque anni ha monitorato vizi e virtù degli studenti


Al secondo posto ci sono i compagni di scuola e gli immancabili amici del cuore




SABRINA ZEDDA
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CAGLIARI.Andare a scuola li annoia e anche sui banchi pensano al lavoro che sarà. Dai docenti si aspettano più comprensione che preparazione, mentre la famiglia è ancora il valore più importante. È il ritratto delle nuove generazioni emerso dall’indagine “Drop out” per contrastare la dispersione scolastica.
I giovani cagliaritani, si legge nella relazione che accompagna l’indagine, ‹‹sono un gruppo sociale sostanzialmente sano››. Certo, il disagio che spesso s’accompagna all’adolescenza esiste, ma nel Cagliaritano sembra che la parola d’ordine sia “prevenire” più che “curare”.
La ricerca è l’ultimo tassello del progetto partito nel 2003, e finanziato con 199 mila euro di fondi dedicati a iniziative per la sicurezza e la legalità nel Mezzogiorno. In cinque anni hanno lavorato, gomito a gomito, scuole, istituzioni e associazioni: a fare da capofila c’era il Comune, con l’assessorato alle Politiche scolastiche, cui si sono affiancati, tra gli altri, Prefettura, Asl, Centro regionale per la giustizia minorile e Ufficio scolastico.
Dopo un periodo di rodaggio, l’anno scorso il progetto, i cui frutti sono stati presentati al Lazzaretto di Sant’Elia, ha conosciuto uno dei suoi momenti di svolta con l’Osservatorio permanente delle politiche scolastiche e giovanili che, dopo aver proposto diversi corsi di aggiornamento per gli insegnanti, è entrato nel vissuto quotidiano degli studenti - quelli delle scuole medie e superiori dell’area vasta - stimolandoli con laboratori didattici (come quelli di fotografia o di video) ma anche con iniziative organizzate fuori dalla scuola. Uno dei momenti clou è stata l’indagine svolta per capire chi sono e cosa vogliono i giovani, quali sono le loro opinioni, quali le aspirazioni. Un modo per conoscere che ha preso a campione studenti di alcune scuole medie e superiori. Il quadro emerso, dicono gli esperti, sostanzialmente è positivo: i giovani mostrano ancora un forte attaccamento al valore della famiglia, nel complesso dicono di sentirsi soddisfatti di se stessi, soprattutto per quel che riguarda gli affetti in casa, dell’amicizia e della salute. Il tempo libero lo trascorrono soprattutto in famiglia, poi le molte ore con i compagni di classe, l’amico o l’amica del cuore. Ancora: il 74 per cento del campione dichiara di aver un rapporto positivo con i genitori, e la socializzazione avviene, complice il bel clima della città, soprattutto all’aperto. Non si pensi però che sia tutto rose e fiori: nonostante la fiducia riposta negli insegnanti, a scuola i giovani per lo più si annoiano. Soprattutto vorrebbero che in aula si discutesse dei problemi legati all’adolescenza. E a proposito di scuola: nel campione la percentuale dei bocciati è più alta (34,7) tra gli alunni delle superiori piuttosto che tra quelli delle medie (24,24), confermando l’ipotesi che, si legge nel rapporto, ‹‹il cambiamento di ambiente o le scelte poco ponderate siano alla base della demotivazione o dell’abbandono dell’istituto scelto››. Che fare? Per molti giovani, questo è il suggerimento, basterebbe che la scuola e la società li coccolassero di più con progetti come “Drop out”: «Almeno così i grandi sanno cosa vogliamo».