Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Residui non spesi: «Così le imprese destinate a soffrire»

Fonte: L'Unione Sarda
4 gennaio 2010

Comune Protesta dei consiglieri Pd 



Proprio quando la crisi sembra mordere le caviglie degli imprenditori con più vigore, la Giunta comunale non sarebbe in grado di spendere fondi a sostegno dell'economia e delle aziende in difficoltà.
L'accusa è contenuta in un'interrogazione presentata nei giorni scorsi e indirizzata al sindaco Emilio Floris e agli assessori alla Programmazione e Bilancio Antonello Melis e alle Attività produttive Paolo Carta da tre consiglieri comunali del Partito democratico.
I PROBLEMI Il punto di partenza è la mancata attivazione del fondo di garanzia per le imprese, al quale l'amministrazione dovrebbe contribuire con 650 mila euro, contribuendo a movimentare risorse complessive che ammontano a dieci milioni.
«Il problema è che in bilancio c'è un accumulo sproporzionato di residui passivi, la cui mancata spendita può avere conseguenze gravissime per i cittadini e per le imprese - sostengono i consiglieri Depau, Selis e Cozzolino - sarebbero necessarie una rimodulazione di residui stessi e un rapido utilizzo dei fondi stanziati per l'erogazione dei contributi “de minimis” alle imprese».
LA PROPOSTA La ricetta del centrosinistra comunale è legata anche a misure di sostegno immediato: «L'attivazione immediata del fondo di garanzia per le imprese - aggiungono - e l'attivazione di forme di microcredito per imprese e famiglie, in collaborazione con altri soggetti istituzionali e associativi, oltre all'introduzione di rigorose modalità di pianificazione e gestione del patrimonio comunale che consentano, oltre ai risparmi gestionali, di mobilitare risorse per gli investimenti.
Senza scordare una maggiore rapidità nei pagamenti alle imprese e ai fornitori dell'amministrazione comunale e consistenti investimenti per infrastrutture e energie rinnovabili.
I NUMERI I residui passivi (come del resto quelli attivi) superano i 500 milioni di euro, mentre ammontano a un milione i contributi in conto capitale stanziati e non ancora spesi per favorire l'occupazione in aree svantaggiate.
Circa cinque milioni i contributi “de minimis” relativi a diverse annualità che il Comune deve erogare per nuove iniziative economiche in città, mentre è pari a un milione il fondo di rotazione per progettazioni e a 1,8 milioni quello per gli interventi della legge regionale su iniziative locali per lo sviluppo e l'occupazione. ( a. mur. )

02/01/2010