Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Maria, novant'anni sola e senza soldi: «Qualcuno mi aiuti»

Fonte: L'Unione Sarda
4 gennaio 2010

Per il Comune è troppo ricca


L'appartamento a Quartu acquistato molti anni fa la faceva sentire sicura: nonostante la pensione da fame da commerciante, avrebbe potuto campare dignitosamente grazie all'affitto (450 euro al mese) di quella casetta. E così è stato per un po' di anni. Sino a quando l'inquilina ha smesso di pagare.
Da allora Maria Deffenu, 90 anni, vive un incubo. «Il Comune non mi dà assistenza perché in teoria ho un reddito superiore a quello indicato. Ma senza l'affitto ho difficoltà a sostenermi».
NIENTE SOLDI Buona cultura, un passato «impegnatissimo», Maria Deffenu vive da sola, non cammina e, dice, ha difficoltà a comprarsi da mangiare. «Non ho un soldo».
È vecchia e malata ma lucida. Parla con voce tremante ma decisa. Racconta di aver sporto denuncia ai carabinieri, di essersi rivolta a un avvocato grazie a un figlio «che fa tutto quello che può», e di aver fatto notificare un decreto ingiuntivo all'inquilina morosa. «Non so se chiamarla inquilina o inquilino, visto che è un trans», specifica.
Maschio o femmina che sia, non ha nemmeno ricevuto la raccomandata. E da quattro mesi non versa un soldo. «Non riesco a mandarla via, non so più come fare, aiutatemi voi».
L'AVVOCATO In teoria far valere i suoi diritti non dovrebbe essere complicato. «Sei mesi è un tempo più che sufficiente per arrivare dalla notifica del decreto ingiuntivo allo sfratto», spiega Giovanni Contu, avvocato. Il suo è solo un parere tecnico, non essendo coinvolto direttamente nella vicenda. Utile, tuttavia, per capire qual è la prassi in questi casi.
SEI MESI «Solitamente il procedimento per lo sfratto è abbastanza rapido», spiega. Almeno rispetto ai tempi (biblici) della giustizia. «Se l'inquilino non paga gli viene notificato un decreto ingiuntivo in cui gli viene intimato il versamento dei canoni arretrati. Se non provvede, il giudice fissa un'udienza (indipendentemente dalla ricezione della raccomandata inviata) durante la quale può sanare la morosità o chiedere qualche giorno per trovare i soldi. Scaduti 10-15 giorni, se il moroso non salda il debito scatta lo sfratto. Il proprietario dell'immobile si può recare con l'ufficiale giudiziario nella sua casa e notificare il provvedimento. Ma spesso», aggiunge Contu, «accade che un moroso non si faccia trovare in casa o dica di essere al letto ammalato. Questo è un pretesto che può funzionare per due volte. Al terzo tentativo si può richiedere l'intervento delle forze dell'ordine ed eseguire uno sgombero coatto».
TEMPI TROPPO LUNGHI Sei mesi per i tempi della giustizia saranno pochi, ma per una donna come lei, in gravi difficoltà, sono un tempo infinito. «Sto per andare in paradiso con troppe difficoltà e preoccupazioni», dice la donna.
L'auspicio è che il Comune, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, valuti con pragmatismo il suo caso e le fornisca un aiuto provvisorio. Se non economico, almeno un'assistente sociale. (f.ma.)

03/01/2010