Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alla Santa Caterina ancora proteste per la festa negata

Fonte: L'Unione Sarda
23 dicembre 2009

castello Dibattito in Municipio


La scuola Santa Caterina rimane al centro dell'attenzione: dopo il volantinaggio di lunedì dei giovani del Pdl, ieri mattina, davanti all'istituto di Castello, i giovani di Lotta Studentesca (il movimento studentesco di Forza Nuova) hanno organizzato una manifestazione simbolica. Vestiti da Babbo Natale, hanno distribuito palloncini colorati ai bambini, con un sottofondo di canzoni natalizie.
LA MANIFESTAZIONE «Lo scopo dell'iniziativa», ha spiegato Matteo Bruzzi, responsabile dell'associazione, «è ribadire la difesa delle nostre radici cristiane: dopo la sentenza sul crocifisso, questo gesto è l'ennesima aggressione ai simboli della nostra identità nazionale». Una trovata (completata, raccontano i genitori, da saluti romani) che non è stata gradita da una parte delle famiglie che hanno accompagnato i propri figli all'entrata di scuola.
Ma la decisione delle maestre dell'istituto elementare, che hanno rifiutato l'invito a una festa di Natale per rispettare i bambini di fede musulmana (tra gli iscritti ci sono anche tanti studenti che non frequentano l'ora di religione per altri motivi) ha suscitato le reazioni di ogni parte politica e dei movimenti giovanili. «Come si può pensare di imporre a bambini di origini musulmane la celebrazione del Natale cattolico?», si chiede Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Fgci (federazione giovani comunisti italiani). «La decisione degli insegnanti della scuola di Castello è stato un gesto di sensibilità, che non impedisce certo a chi vuole di celebrare il Natale».
LA RIUNIONE Intanto oggi dovrebbe riunirsi il consiglio di circolo Santa Caterina, convocato prima che il caso della festa negata finisse sulle cronache dei giornali. È ovvio che però l'argomento di discussione sarà proprio questo.
Anche i consiglieri comunali d'opposizione Claudio Cugusi, Radhouan Ben Amara e Ninni Depau hanno chiesto al presidente Sandro Corsini l'inserimento tra le attività dell'Aula di un dibattito sull'argomento: «Considerato che la scuola e tutti i suoi insegnanti si sono distinti in questi anni come modello avanzato di multiculturalità e di rispetto per le idee delle persone, soprattutto le più piccole», si legge nella domanda, «chiediamo che il Consiglio comunale discuta sulla vicenda e confermi senza esitazione il valore della laicità della scuola pubblica e della libertà di insegnamento, così come affermato dalla Costituzione».
IL CROCIFISSO La dirigente comunale Ada Lai invece riferisce di aver regalato per Natale ai propri collabori riproduzioni di opere d'arte, raffiguranti la crocifissione: «L'arte racconta la nostra storia, anche per chi è laico. E la storia non va rinnegata ma valorizzata». In molte aule dell'istituto non sono presenti peraltro simboli religiosi. ( m.r. )

23/12/2009