Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Edifici militari in dismissione, servono 60 milioni di euro

Fonte: L'Unione Sarda
18 dicembre 2009

Lo prevede l'accordo di programma, che scadrà nel 2011



Delle dismissioni si è parlato ieri in un incontro organizzato dai Riformatori sardi. Nell'elenco, anche Palazzo Griffa.
Il progetto del Genio militare per ora non è ufficiale anche se verrà trasmesso nei prossimi giorni alla presidenza della Giunta regionale, ma una cosa è certa: sarà la chiave di volta nell'affare delle dismissioni che riguarda gli edifici dell'esercito e coinvolge direttamente il Comune di Cagliari. In sintesi: le forze armate abbandonano costruzioni e aree in posizioni strategiche per la città, in cambio la Regione realizzerà alloggi e uffici nella caserma Mereu di viale San Bartolomeo, adattando e ampliando la cubatura esistente. Esiste già anche una previsione dei costi (che sarebbero a carico di viale Trento) aggiornata a un paio di anni fa: 57 milioni di euro, che lieviterebbero velocemente oltre i 60 con una semplice rivalutazione arrotondata per difetto.
IL CONVEGNO Durante il convegno organizzato dai Riformatori sardi ieri al T hotel si è fatto anche l'elenco dei beni militari in dismissione, che rientrano nell'accordo di programma tra Regione e ministero della Difesa (datato 2008) e sono al centro dello scambio: Caserma Ederle, Ospedale militare, Magazzini di via Liguria, Caserma Gioda e Martinazzo in via Nuoro, Ex panificio militare, Palazzo Griffa. Migliaia di metri quadri su cui però pende una scadenza ricordata dal consigliere comunale Giorgio Angius: «L'accordo deve essere rispettato entro marzo 2011».
BENI STRATEGICI In cambio, la città si riapproprierebbe di spazi giudicati «strategici» e dal «valore economico formidabile» a giudizio di Massimo Fantola, che ha sottolineato «la possibilità di far fare un salto di qualità a Cagliari». Aree che sono per il momento «proprietà militari e non servitù», come ha ricordato il consigliere Alessio Mereu, e che «sono state salvaguardate negli anni dall'esercito». La scadenza fissata tra poco più di un anno è ancora più importante se si pensa che il Demanio avrebbe l'idea di gestire questi beni attraverso un'Agenzia creata ad hoc. Si vedrà.
LA DESTINAZIONE Gli edifici, una volta liberati dalle forze armate, dovranno entrare nella disponibilità degli enti locali che decideranno come utilizzarli. Secondo l'assessore all'Urbanistica Gianni Campus, «deve essere il Comune a scegliere e deve essere sovrano per evitare che gli affari, alla fine, li facciano gli altri e non l'amministrazione. Questi spazi ci appartengono, sono della cittadinanza». Per mettere le mani sui beni “in dismissione” però bisognerà trovare 60 milioni di euro per adattare la Caserma Mereu. Pierpaolo Vargiu aveva ipotizzato un emendamento alla Finanziaria per realizzare l'operazione, ora bisognerà trovare un'altra soluzione. Il consigliere regionale ha aggiunto alla discussione un altro elemento: «I privati saranno fondamentali: sotto il profilo economico il Comune non è in grado di gestire questi spazi».
MICHELE RUFFI

18/12/2009