Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Unione Sarda, 120 anni in un libro

Fonte: L'Unione Sarda
18 dicembre 2009


Così nel 1889 è iniziato il lungo cammino tra cronaca e storia

«L'Unione Sarda è un monumento della città, perché è nato quindici anni prima di questo palazzo civico e del Bastione. E perché nelle pagine pubblicate raccoglie le cronache non solo di Cagliari e della Sardegna, ma di tutti i principali eventi che hanno caratterizzato i 120 anni della sua lunga vita». Così Gianni Filippini esordisce ieri nella sala consiliare del Municipio di Cagliari, nel presentare il libro che celebra l'anniversario tondo del quotidiano. Occasione è un incontro della storica associazione cittadina degli "Amici del libro" che, per una sera, ritrova nel palazzo comunale l'antica e prestigiosa sede. Il sindaco Emilio Floris fa gli onori di casa salutando «con vivo piacere la pubblicazione che raccoglie la storia dell'Unione Sarda e anche della città. Noi cagliaritani quando andiamo in edicola e chiediamo "il giornale" intendiamo sempre e solo L'Unione Sarda che da generazioni fa parte della nostra tradizione». Dopo l'intervento della presidente degli "Amici del libro", Giuseppina Cossu Pinna, la parola a Gianni Filippini, per nove anni direttore del quotidiano e attuale direttore editoriale. Non a caso a lui, una vita nella redazione di viale Regina Elena, è stato affidato il compito di curare il libro "1889-2009, i 120 anni de L'Unione Sarda".
REALTÀ EDITORIALE Un compleanno importante per il giornale e per il gruppo editoriale guidato dal 1999 dall'editore Sergio Zuncheddu che, nel solco della continuità, prosegue nel terzo millenio il cammino iniziato alla fine dell'Ottocento. In dieci anni il gruppo ha rafforzato il primato del giornale non solo più antico, ma anche più diffuso nell'isola, con una posizione di prestigio nel panorama dei quotidiani nazionali. «Oggi - dice Filippini - L'Unione Sarda e Videolina rappresentano una realtà produttiva multimediale che, oltre il giornale, può contare su televisioni, radio, un portale web con informazioni 24 ore non stop, un centro stampa a Elmas tra i più importanti d'Europa in grado di stampare da 300 a 500 mila copie al giorno e una società pubblicitaria. Non ultimo - aggiunge - è doveroso sottolineare il successo della "Biblioteca dell'identità" che sinora ha diffuso sei milioni di libri». Questa strada proseguirà nella futura sede di Santa Gilla con tutti i media del gruppo impegnati a confermare la leadership nell'isola. Un lungo cammino, avviato 120 anni fa, e mai interrotto se non per un breve periodo durante il ventennio fascista (fu chiuso per ordine del prefetto) e per qualche mese dopo i tragici bombardamenti del 1943.
IL SEQUESTRO Filippini ricorda il curioso episodio accaduto nel gennaio del 1924. «Un giovane tipografo, Antonio Romagnino, che sarebbe diventato un famoso scrittore e docente del liceo Dettori, stampò all'insaputa della direzione un volantino con una poesia intitolata "La plebe ribelle". Il foglietto venne giudicato sovversivo dalle autorità fasciste che volevano controllare ogni riga che si stampasse: causò il sequestro del quotidiano, l'arresto di Romagnino e la denuncia del direttore».
LA NASCITA L'anniversario che si festeggia in questi giorni prende le mosse dal lontano 17 dicembre del 1889 quando uscì il primo numero del quotidiano. Era stato preceduto da un numero di prova il 13 ottobre e dieci uscite settimanali. Poi il gran salto nell'agone editoriale cittadino e isolano, all'epoca molto vivace con tre quotidiani (Gazzetta Popolare, Corriere di Sardegna, L'Avvenire di Sardegna) e numerosi periodici. «La stampa rifletteva il dibattito politico particolarmente acceso che vedeva contrapporsi le diverse correnti del partito liberale» racconta Filippini: «Da una parte il gruppo guidato dal ministro e parlamentare Francesco Cocco Ortu che si riconosceva in Zanardelli, dall'altra i sostenitori di Francesco Salaris che appoggiavano a livello nazionale Crispi e Depretis. L'Unione Sarda nacque da una scommessa elettorale nell'autunno del 1889: in palio c'era il Comune di Cagliari. Il nuovo giornale fu fondato da Cocco Ortu e dai suoi amici che si quotarono con una vera colletta. In quella occasione persero le elezioni, ma i risultati si videro negli anni successivi con l'affermarsi dell'Unione Sarda e della linea politica di Cocco Ortu. Gli altri quotidiani chiusero uno dopo l'altro».
LA SCOMMESSA La decisione di fondare un quotidiano a Cagliari fu una scommessa ad alto rischio: la città contava appena 40 mila abitanti, l'analfabetismo raggiungeva l'80 per cento degli abitanti, solo tremila cittadini avevano diritto di voto. Il mercato di possibili lettori - si direbbe oggi - era particolarmente ristretto, ma il giornale anticipò gli eventi e andò incontro all'imprevedibile sviluppo di Cagliari. I legami tra il giornale e la città diventarono sempre più stretti. Tanto che Francesco Cocco Ortu, dal governo Zanardelli, ottenne un finanziamento di 4 milioni per il Comune guidato dal suo "nemico" Bacaredda. «Con quei fondi venne costruito il Municipio dove oggi ci troviamo, qui in via Roma, e anche il Bastione San Remy».
LE TAPPE Gianni Filippini ripercorre le tappe che hanno segnato il giornale nel "secolo breve": nel 1920 il passaggio della proprietà a Ferruccio Sorcinelli, fascista della prima ora, ma dinamico industriale, i difficili anni del Ventennio con le "veline" del Minculpop in redazione, la tragedia della guerra, la ricostruzione, il boom economico, il grigio periodo di Rovelli e della petrolchimica. Nel 1985 arriva il giovane imprenditore Niki Grauso, inventore della tv privata in Sardegna e poi nel 1994 di Video On line. L'Unione Sarda, primo quotidiano italiano, entra su internet. Grauso tenta senza fortuna la strada della politica. Nel 1999 cede il giornale, in gravi difficoltà economiche, all'imprenditore Sergio Zuncheddu che con l'acquisto evita che L'Unione Sarda passi nelle mani di potenti gruppi editoriali della penisola. È l'inizio di una nuova era che porterà a rimettere a posto i conti, a rilanciare la testata e il gruppo, con sempre maggiore autorevolezza e prestigio. Un traguardo che il libro vuole oggi festeggiare.
CARLO FIGARI

18/12/2009