Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Poetto: «Confermate le condanne»

Fonte: La Nuova Sardegna
1 dicembre 2009

MARTEDÌ, 01 DICEMBRE 2009

Pagina 2 - Cagliari



Corsa contro il tempo per evitare la prescrizione generalizzata dei reati




MAURO LISSIA

CAGLIARI. Erano consapevoli del rischio che avrebbe corso la spiaggia del Poetto per la scelta di portare a termine un ripascimento rapido, realizzato con materiali prelevati dal fondale marino. Ma l’hanno accettato ed è stata questa leggerezza a provocare il disastro.
L’ha sostenuto nella sua requisitoria il sostitito procuratore generale Alessandra Pelagatti. L’intervento dell’accusa ha aperto il processo d’appello contro l’ex assessore provinciale ai lavori pubblici Renzo Zirone e altri sette imputati fra dirigenti provinciali, tecnici e imprenditori, tutti condannati in primo grado dal tribunale il 4 luglio dell’anno scorso. Il magistrato, che ha parlato per circa due ore davanti alla Corte d’Appello presieduta da Michele Jacono, ha chiesto che i ricorsi vengano respinti e di conseguenza confermato integralmente il contenuto della prima sentenza. I tempi lunghi del procedimento hanno però determinato la prescrizione per i reati di falso ideologico. Quindi i giudici - come ha chiesto l’accusa - dovranno ricalcolare le pene inflitte a luglio tenendone conto. Se le richieste della procura generale venissero accolte dalla Corte, uscirebbero dal processo grazie alla prescrizione Andrea Atzeni, Giovanni Serra e Paolo Orrù - difesi dagli avvocati Pierluigi Concas e Francesco Marongiu - vale a dire i tecnici della commissione di monitoraggio che attestarono la piena riuscita dell’intervento, condannati in primo grado a un anno e quattro mesi. Mentre il quarto componente la commissione, Luigi Aschieri, condannato a sei mesi con il giudizio abbreviato, è rimasto impigliato nella scelta di cercare una sentenza rapida. Potrebbe farcela in Cassazione. Come potrebbero farcela tutti gli altri se la sentenza d’appello arrivasse più tardi del 27 dicembre, secondo i calcoli dei giudici che la difesa contesta. Una soluzione finale che la Corte ha cercato di scongiurare fissando per la discussione un calendario molto stretto delle udienze: arringhe il 3 e il 10 dicembre, sentenza il 14. Ma anche se si arrivasse alla conferma della sentenza entro i tempi stabiliti, l’eventuale ammissibilità dei ricorsi in Cassazione provocherebbe comunque la prescrizione. Quindi l’enorme lavoro d’indagine compiuto a suo tempo dai pubblici ministeri Guido Pani e Daniele Caria sarebbe vanificato.
Per ora comunque restano in ballo le posizioni dell’ex assessore provinciale ai lavori pubblici Renzo Zirone (difeso da Luigi Concas), autentico padre politico dell’intervento insieme a Sandro Balletto - condannato a dieci mesi col rito abbreviato e poi assolto in appello - che ha pagato con due anni e otto mesi di carcere. Poi quelle dei dirigenti Andrea Gardu e Salvatore Pistis (difesi da Andrea Pogliani e Riccardo Floris) che diressero i lavori per conto della Provincia, condannati a tre anni, del responsabile del procedimento Lorenzo Mulas (difeso da Antonio Cabriolu e Salvatore Casula) punito con due anni di reclusione. Tutti erano stati riconosciuti colpevoli con sfumatore diverse di abuso d’ufficio, danneggiamento e falso ideologico, quindi beleficieranno in ogni caso di uno sconto legato alla prescrizione dell’ultimo reato. C’è infine Piergiorgio Baita (difeso da Franco Antonelli e Francesco Atzori), rappresentante dell’Ati Mantovani-Gavassino che si aggiudicò i lavori, condannato a due anni ma solo per danneggiamento.
Se la sentenza di primo grado sarà confermata i rappresentanti della Provincia e Baita, in parte insieme all’amministrazione e all’impresa Ati Mantovani-Dragaggi-Gavassino, dovranno pagare i danni e le spese all’agenzia del Demanio (tutelata dall’avvocato Giandomenico Tenaglia), alla Regione (Graziano Campus), al comune di Cagliari (Guido Manca Bitti), al Wwf Italia (Michela Zanda), agli Amici della Terra (Lia Pacifico), a Legambiente (Giuseppe Andreozzi), al comune di Quartu (Carlo Augusto Melis), alla Provincia (Giorgio Deiana) e al Gruppo di Intervento giuridico (Guendalina Garau): sarà il giudice civile a stabilire le cifre. L’obbligo di risarcire le parti offese resterà con ogni probabilità a carico degli imputati anche se il procedimento penale dovesse finire con una prescrizione generalizzata.