Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dieci anni in piazza, dagli 883 a Marco Carta

Fonte: L'Unione Sarda
1 dicembre 2009




A rompere il ghiaccio furono gli 883 e Umberto Smaila. Era il capodanno duemila, l'ultimo dell'era di Mariano Delogu, il primo grande evento di fine anno della città. L'anno successivo arrivarono i Lùnapop poi fu la volta di Zucchero che, con musicisti e cabarettisti locali a fare da spalla, battezzò l'avvento di Emilio Floris.
«I grandi concerti servono ad attirare l'attenzione dell'Italia e dei turisti sulla città», disse Floris. E infatti l'anno successivo sul palco del largo Carlo Felice salirono Giorgia e Luisa Corna e il consistente finanziamento comunale servì anche a garantire qualche minuto di diretta su Raiuno.
VACCHE GRASSE Erano anni di vacche grasse e per attirare l'attenzione su Cagliari si spendeva qualunque cifra. Un miliardo e due (in lire) per Max Pezzali, uno e sei per i Lùnapop (500 milioni solo per il gruppo che sei mesi prima ne valeva 100), più o meno la stessa cifra, anche se in euro, per Sugar Fornaciari, 650 mila per Giorgia e la Corna. «Si spende per i grandi eventi, si risparmia la povera gente», accusava l'opposizione che aveva fatto proseliti anche tra le file del centrodestra. «Investiamo per creare ricchezza per tutti», replicava il sindaco.
Dall'anno successivo ci fu un cambio di rotta e per il capodanno 2003 lo stanziamento fu ridotto a 190 mila euro. Ma fu straordinario vedere in via Roma Angeli e funamboli fra cascate di acqua e fuoco, luci e carri allegorici. «Negli anni scorsi abbiamo investito, ora voglio vedere se arriveranno gli sponsor privati», disse Floris. La folta corrente trasversale che in tempi di povertà e tagli in bilancio tollerava per disciplina di partito spese sempre più difficili da giustificare agli occhi della gente applaudì. Fu il primo anno di austerity capodannesca. E infatti il 2005 fu l'anno dei sardi. «Lo facciamo per valorizzare i nostri artisti», si disse. Forse non era vero, ma i Lapola, i Tamurita, Roy Paci e (ciò che restava) dei Kid Creole & the Coconuts piacquero.
CAPODANNO LOW COST Da allora fu capodanno low cost: l'anno successivo fu spettacolo diffuso da Marina a Castello, e nel 2007 ancora festa diffusa in tutto il centro storico. Con un budget ristretto (circa 120 mila euro) si fecero concerti in nove punti strategici dei quartieri del centro città, sullo sfondo della scenografia naturale delle mura di Castello e delle torri pisane, strade e piazze animate da spettacoli itineranti. Ma il concerto clou fu quello di Sarah Jane Morris che esibì al Bastione di Saint Remy. ma a pagarla, quella volta, fu uno sponsor privato.
L'anno scorso fu la volta del polistrumentista Carlo Faiello, dello spettacolo di fuoco e danza Phonenix Firendancers e di Marco Carta, seguito dai Tazenda. (f.ma.)

01/12/2009