Rassegna Stampa

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Salvatore Quasimodo e quell’amore per Cagliari e la Sardegna nato da un esilio forzato

Fonte: web Vistanet Cagliari
17 aprile 2023

Salvatore Quasimodo e quell’amore per Cagliari e la Sardegna nato da un esilio forzato


Salvatore Quasimodo trascorse un anno e mezzo a Cagliari per "colpa" di un amore tabù che lo costrinse all'esilio nella nostra isola.



La Sardegna ha sempre conquistato tutti coloro che vi hanno messo piede per un motivo o per un altro. Furono (e sono) tanti i personaggi famosi che vi hanno lasciato il cuore o addirittura hanno scelto l’isola per trascorrere il resto della loro vita. Salvatore Quasimodo, il grande poeta siciliano, ci venne quasi per caso.

Il suo fu un “esilio” per amore: aveva infatti conosciuto in Liguria la moglie di un direttore d’orchestra e con lei ebbe una scandalosa storia d’amore. Fu perciò costretto all’esilio a Cagliari, dove svolse l’attività di funzionario del Genio civile dal 1933 alla fine del 1934. Non immaginò minimamente che quel periodo, seppur breve, avrebbe lasciato in lui un amore disinteressato per la nostra città e la nostra isola.

Qui il futuro premio Nobel per la letteratura coltivò intensi scambi culturali con diversi autori sardi, tra i quali il giornalista e poeta di Sant’Antioco Giuseppe Susini (che grazie all’intermediazione dello stesso Quasimodo divenne poi direttore de L’Unione Sarda) , il poeta Montanaru (uno dei massimi esponenti della poesia in limba), il giornalista e critico Salvatore Cambosu, “il mistico” italianista Francesco Zedda. Con loro Quasimodo era solito discutere di temi legati alla letteratura sorseggiando un caffè o un cappuccino al Caffè Genovese (oggi Antico Caffè) o in uno dei bar sotto i portici di via Roma. Lasciata l’isola, la nostalgia si fece sentire e, in una lettera a Giuseppe Susini, espresse il suo desiderio: «Sarebbe per me una vacanza e un altissimo piacere rivedere la tua isola dopo tanti anni». I suoi legami sardi proseguirono anche a Milano, dove conobbe due illustri artisti isolani, Costantino Nivola e Aligi Sassu.

Quasimodo (terzo da sinistra) e Aligi Sassu (terzo da destra)

Cagliari e la Sardegna furono fonte di ispirazione per il poeta di Modica tanto che, in “Sardegna”, scrisse i seguenti versi: «Nell’ora mattutina a luna accesa/appena affiori, geme/l’ acqua celeste/Ad altra foce/più dolente sostanza/soffiò di vita l’ urlo dei gabbiani./Mi trovo di stessa nascita;/e l’ isolano antico, ecco, ricerca il solo occhio/sulla sua fronte, in fulminato, /e il braccio prova/ne lancio delle rupi maestro./ graniti sfatti dall’aria, /acqua che il sonno grave/matura in sale./La pietà m’ ha perduto;/e qui ritrovo il segno/che allo squallido esilio/s’ esprime amoroso; nei nomi di memoria: Siliqua/dai conci di terra cruda, /negli ossami di pietra/in coni tronchi./Deserto effimero».