Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pirri, la gente ha ancora paura del fiume

Fonte: L'Unione Sarda
22 ottobre 2009

Servono 16 milioni per evitare futuri pericoli. Per ora realizzati interventi per allargare le caditoie



A fine settembre, ogni notte per dieci notti i lampeggianti blu delle auto della Protezione civile hanno illuminato le facciate delle palazzine basse di via Italia, via Balilla, via Santa Maria Chiara, via Ampere, via Mara, via Sinnai, via Dolianova.
Succede ogni volta che c'è un'allerta meteo. Se a Pirri c'è una cosa che funziona, a un anno dall'ultima alluvione, è il piano di prevenzione. Al Comune conoscono i nomi di tutti i pirresi che vivono nelle case a rischio e sono pronti ad evacuarli in pochi minuti. Stanotte c'era allerta e Edmondo Moroni e Ofelia Trudu, 87 e 86 anni, non hanno dormito. Come tutti coloro che abitano nei cosiddetti catini, le zone dove l'acqua proveniente da via Cadello, via Stamira, San Michele e Barracca Manna arriva con la forza di una cascata e non incontra ostacoli perché non c'è terreno che la dreni e quando entra nelle caditoie non riesce ad essere smaltita dalla rete pluviale.
RETE INADEGUATA Una rete troppo sottile perché è stata progettata negli anni '60 sulla base di dati di piovosità differenti (30 millimetri all'ora, il 22 ottobre 2008 ne caddero 50) e, soprattutto, perché è stata costruita prima che nascesse Barracca Manna, che ha stravolto gli equilibri del quartiere.
GLI INTERVENTI Che cosa è stato fatto dal 22 ottobre per prevenire eventi drammatici come quelli del 2002, del 2006 e del 2008, quando decine di case vennero devastate, le macchine spazzate via e decine di attività produttive invase dal fango?
Intanto sono arrivati i primi rimborsi ai 300 cittadini privati che hanno subito danni alle abitazioni. Le auto no, sono state escluse perché «le emergenze sono troppe e ci sono altre priorità», hanno chiarito nei giorni scorsi dalla presidenza della Regione. Per una curiosa coincidenza, i mandati di pagamento per i rimborsi alle aziende danneggiate (oltre a Pirri nella zona attorno a viale Elmas e via Abruzzi) sono stati disposti lunedì e ieri mattina non erano ancora stati accreditati nei conti correnti degli imprenditori, che riceveranno per ora la metà dei 962 mila euro richiesti.
GLI INTERVENTI STRUTTURALI Quanto agli interventi strutturali, è noto che per evitare che Pirri si allaghi servono almeno 16 milioni di euro. Lo hanno stabilito due studi del Cinsa, il Centro interdipartimentale di ingegneria e scienze ambientali dell'Università, commissionati prima dell'evento del 2008.
Ma i soldi non ci sono e a Pirri, per ora, si accontentano di piccoli interventi. Sono stati stanziati 700 mila euro per allargare le caditoie delle zone più a rischio. Nell'area di via Mara i lavori sono stati conclusi ma - denuncia il presidente della Municipalità Tonio Melis - «le nuove griglie sono state collegate alle vecchie condotte con i tubi stretti. Significa che saranno poco efficaci e che chi ha fatto i progetti in passato li ha fatti male. Almeno in via Balilla e via Santa Maria Chiara le nuove griglie le stanno collegando alla nuova rete».
IL COLLETTORE Ma - ha stabilito lo studio - servirebbe un collettore pluviale in via Peretti che intercetti l'acqua prima che immerga via Balilla, via Italia e le strade attorno a via Mara, via Dolianova, via Sinnai, via Settimo e dintorni. «Servirebbero almeno sei milioni», spiega Melis.
PRONTO UN MILIONE Dieci giorni fa il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Pierpaolo Vargiu ha annunciato la presentazione di un emendamento alla Finanziaria che preveda uno stanziamento di 16 milioni per Pirri. Nell'attesa la Giunta regionale ha stanziato due milioni. Ieri il sindaco Emilio Floris ha promesso al presidente della Municipalità un milione. «Ho chiesto che realizzassero un collettore tra piazza Italia (angolo via S'Arriu) e il canale di Terramaini e un altro da via Balilla (incrocio via Dandolo) a via Su Planu (incrocio via Socrate)». C'è una cosa che Melis non sopporta. «Troppi comitati. C'è gente che vuole usare la pioggia per fare campagna elettorale. Dovremmo lavorare tutti insieme perché l'alluvione non è di destra né di sinistra». Oggi uno dei comitati terrà un'assemblea alle 18 nell'ex distilleria.
FABIO MANCA

22/10/2009