Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Via il glorioso Sant’Elia Il candidato unico resta lo stadio Cagliari Calcio

Fonte: La Nuova Sardegna
21 ottobre 2009

MERCOLEDÌ, 21 OTTOBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari




Riunione fiume in Comune per rispondere alla Figc e non restare fuori dai campionati

ALESSANDRA SALLEMI
CAGLIARI. Il sindaco Emilio Floris è favorevole alla demolizione del Sant’Elia e alla sua ricostruzione. Lo stadio candidato a sostituire il mausoleo dei mondiali di calcio del 1990 è quello proposto dalla società Cagliari Calcio. Ieri in comune ci sono state lunghe riunioni sul tema del giorno tra tecnici e con la maggioranza e tutte le decisioni sono state prese. Nessuna, però, è approdata in consiglio comunale. E non c’è stato il comunicato annunciato dal sindaco in una frettolosa telefonata.
Se l’intesa raggiunta riguarda il sospirato progetto presentato dalla società Cagliari Calcio, i tecnici sono stati chiamati a risolvere una quantità di problemi. Il primo forse è quello economico se è vero quel che si dice nei banchi dell’opposizione e cioè che, buttar giù il Sant’Elia, potrebbe costare intorno ai cinque milioni di euro. Poi c’è un probabile ostacolo patrimoniale: il Sant’Elia è un bene del Comune e quest’ultimo è soggetto al controllo della Corte dei Conti, piuttosto occhiuta nel valutare la rinuncia a una fonte di reddito quale può essere una struttura sportiva ben gestita. Ancora: sussistono nodi giuridici relativi alla proprietà di uno stadio che verrebbe costruito da un privato e della canalizzazione dei guadagni che il privato ricaverebbe dallo sfruttamento dello stadio, ma anche del gran contorno previsto per esempio dal progetto Cagliari Calcio. Non ci sono controindicazioni di natura urbanistica: nel piano regolatore quella è la zona dello stadio. Spiega Massimiliano Tavolacci, Udc, presidente della commissione urbanistica: «Nelle previsioni del piano quella deve diventare una zona sportiva con un parco che sia un’attrattiva per gli sportivi cagliaritani e che colleghi il quartiere di Sant’Elia alla città. L’idea è di collegare la zona data in concessione a Gigi Riva nei terreni di San Bartolomeo e fare un asse unico di verde attrezzato e impianti sportivi».
Tramonta definitivamente l’ipotesi di lasciare in piedi il Sant’Elia sul quale avviare una ristrutturazione e aprirlo agli eventi non soltanto sportivi, scelta che avrebbe automaticamente spedito altrove il progetto Cagliari Calcio (nella zona di San Lorenzo tra Monserrato e Cagliari, esempio). Il motivo è anche nella fretta di rispondere alla Figc con una proposta credibile: fare il nuovo stadio a San Lorenzo o da qualche altra parte significherebbe avviare espropri dai tempi troppo lunghi. Se la città non vuol perdere l’opportunità dei campionati europei del 2016, l’unico progetto sottomano è quello di Cellino e l’unica «pronta» è a Sant’Elia. I tecnici della federazione calcio sono venuti lunedì e hanno detto chiaro che «subito» la città deve essere inserita nell’elenco degli stadi dove si disputeranno le partite e che il sì va accompagnato con un progetto di massima. I tempi sono stretti: entro la fine di ottobre la risposta deve arrivare.
Se la volontà di Floris (ribadita dal consigliere comunale Claudio Tumatis in un’intervista all’emittente Radiopress) è di rifare lo stadio, dove saranno trovati tutti i soldi necessari? A Cagliari da giorni circola una risposta credibile: nella sinergia fra la società Cagliari Calcio di Massimo Cellino e un gruppo immobiliare ormai consolidato nell’isola.