Rassegna Stampa

Il Sardegna

Mano sulla coscienza contro il clientelismo

Fonte: Il Sardegna
15 ottobre 2009

Piccola città

Claudio Cugusi

Mettersi una mano sulla coscienza e, lentamente, far affiorare dalla memoria più remota tutte le segnalazioni fatte negli anni passati agli uffici, ai dirigenti per far assumere nei cantieri, a termine, il signor x, la signorina zeta. Ora, eseguita l'operazione, sarà molto più semplice adoperarsi per chiudere la partita delle stabilizzazioni dei lavoratori precari delle pubbliche amministrazioni. I più sfigati tra tutti, i precari: la legge italiana impedisce che si rivolgano al giudice per ottenere l'assunzione. Teoricamente, anche se in tanti l'hanno scordato, ai ruoli pubblici si accede mediante concorso. Ma se i concorsi si fanno col contagocce o col trucco, per trovare lavoro nel pubblico impiego non resta che affidarsi a qualche politico di serie inferiore sperando nella chiamata dell'agenzia interinale o nel cantiere di lavoro. Ecco perché la mano sulla coscienza si rende necessaria: per chiudere, definitivamente, tutta questa partita vergognosa e clientelare. Assumendo in pianta stabile chi ha i requisiti previsti dalla legge ed evitando per il futuro che nei Comuni come nelle Province e alla Regione nascano nuovi precari. Bisogna votarla questa stabilizzazione, come nel 2006 e nel 2007. Bisogna applicarla per consentire a lavoratori ormai fuori quota, spesso babbi e mamme di famiglia over 40, di trovare dignità quotidiana. Chiuso il giro, la coscienza sarà un po' più leggera. E qualcuno potrà guardare di nuovo in faccia queste persone tristi e prigioniere di carcerieri sconosciuti. *Giornalista