Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Porto, azzerate tutte le concessioni

Fonte: L'Unione Sarda
15 ottobre 2009

Il caso. L'Autorità portuale non rinnoverà i permessi demaniali in scadenza a fine 2010

Un'imprenditrice: «Siamo qui dal '54, che fine faremo?»

Aria di tempesta tra i concessionari delle aree demaniali che rientrano sotto la competenza dell'Autorità portuale. Dal 2011 gli spazi verranno assegnati ai vincitori di una gara pubblica.
La lettera dell'Autorità portuale è arrivata ai concessionari demaniali marittimi con la delicatezza di una tempesta. «In ossequio ai principi comunitari sulla trasparenza e concorrenza applicabili per giurisprudenza ormai pacifica anche alle concessioni demaniali marittime, questa Autorità sta predisponendo un regolamento d'uso delle aree demaniali, con la previsione di gare a evidenza pubblica per il rilascio o il rinnovo appunto di tali concessioni». Una mazzata mica da poco per le decine di imprenditori che dalla Saras alla foce del canale di Terramaini hanno varie attività commerciali che si affacciano sul fronte portuale di Cagliari, Capoterra e Sarroch. I permessi non verranno rinnovati. «Pertanto si comunica che la concessione in argomento alla scadenza (per tutti il 31 dicembre del 2010), verrà assentita al soggetto aggiudicatario della predetta gara».
IL FRONTE DEL NO Roberta Demuru, con la sorella, gestisce il bar all'interno della zona sterile del porto di via Roma. Da tre generazioni è il punto di riferimento di chi parte, arriva o lavora al molo Sabaudo. «Prima mio nonno, poi mio padre, ora noi. Siamo qui dal 1954. Cosa faremo quando alla scadenza della concessione ci manderanno via? Dal giorno che questa zona del porto è accessibile solo dopo i controlli il nostro volume d'affari è diminuito del 40 per cento. Non solo, due anni fa il canone era di mille euro all'anno, adesso è di 12500. E ora la sentenza di condanna a morte. Si parla di gara pubblica, ma i criteri non sono chiari. Non devono dimenticare che le zone portuali come la nostra non possono essere paragonabili alle altre realtà commerciali». Come vi siete organizzati?, farete ricorso al Tar come la società sportiva L'Aquila? «Abbiamo creato "Cagliari domani" un consorzio composto da altri concessionari per limitare i danni».
IL CONSORZIO A presiedere "Cagliari domani" è Gianni Onorato, titolare della Motomar, alla Scafa. «Ho ricevuto anch'io la nota dell'Autorità portuale». Preoccupato? «A dirla tutta no. È una lettera aleatoria, non le ho dato nessuna rilevanza. Le rivoluzioni si fanno in trent'anni, non in uno. E poi - aggiunge - come si può pensare di mandare a casa duemila persone?». Qual è allora il senso del consorzio? «Alcuni mesi fa abbiamo deciso di riunirci e oggi l'associazione raggruppa oltre 40 concessionari. L'obiettivo è chiaro: interagire con l'Autorità per un porto migliore». Timori di vedere cancellati anni di lavoro per una normativa europea? «No, c'è stata una forzatura nell'interpretazione». Tradotto, la concessione scadrà il 31 dicembre dell'anno prossimo e non verrà rinnovata. Chissà quanto tempo passerà prima che la gara internazionale venga bandita e che il vincitore diventi poi l'assegnatario della concessione. Secondo qualcuno potrebbero passare anni, se non decenni. E per tutto questo tempo si andrà avanti con il migliore stile italiano: in proroga.
L'AUTORITÀ PORTUALE Paolo Fadda è il presidente dell'Autorità portuale. «Abbiamo riscontrato che le concessioni non erano corrispondenti al nuovo piano regolatore del porto, che prevede solo attività compatibili con il mare». Dunque, via bar e ristoranti? «No, devono solo rispettare i criteri del piano regolatore. Il porto deve fare economia. Chi ha un'attività deve riproporsi in modo intelligente», sembra suggerire Fadda. Quelle lettere sono una minaccia? «Rispetto un preciso indirizzo imposto dallo Stato. C'è tempo, siamo disponibili a risolvere tutti i problemi. Soprattutto quelli delle società sportive». (a. a.)

15/10/2009