Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Morsicato da un randagio

Fonte: La Nuova Sardegna
24 settembre 2009

GIOVEDÌ, 24 SETTEMBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari

Un giovane finisce all’ospedale con una ferita lieve dopo una brutta avventura in via Tiepolo



I cani erano due e sono stati catturati dal servizio Asl





di Alessandra Sallemi
CAGLIARI. Morso da un cane in via Tiepolo martedì intorno alle 11.15: un giovane è stato accompagnato al pronto soccorso e il cane è stato catturato dalla Asl e ricoverato in una «pensione». Negli ospedali arrivano in media due persone la settimana morsicate dai cani.
Ma i randagi sono la percentuale minore: il 50 per cento dei feriti sono persone estranee aggredite da un cane da guardia, l’altro 50 per cento sono morsi «domestici», vale a dire cani che aggrediscono qualcuno di casa, e una minima parte arriva dalla strada. Secondo la Asl (parla il veterinario Giuseppe Sedda, direttore del servizio che comprende anagrafe canina e lotta al randagismo), i numeri non possono far parlare di pericolo pubblico: i randagi nel territorio della Asl 8 sono circa 500, altrettanti i cani catturati e sistemati in canili municipali e strutture convenzionate, 50 mila sono i cani registrati, 20 mila si stima siano quelli non iscritti. Si sterilizzano i cani catturati, il Comune di Cagliari ha cominciato un esperimento: sterilizza i cani e li reimette in un ambiente controllato. E’ una resa al randagismo, in qualche modo, che sfrutta, però, a favore della comunità degli umani, un comportamento del mondo animale: se in un luogo c’è un certo numero di cani più o meno costante, quello che arriva in più non entra a far parte della comunità. Così se in un luogo come Calamosca, dove ci sono circa 30 cani randagi, si immettono cani sterilizzati, qui non ci sarà più posto per altri non sterilizzati provenienti da ambienti urbani diversi. La scelta non è stata fatta su larga scala: è un tentativo, che nasce dalla necessità di controllare i costi di gestione del problema. Un cane costa intorno ai 3 euro al giorno (se ricoverato in una pensione o in un canile), una cucciolata circa 20 euro al giorno, migliaia di euro l’anno. Da quando c’è l’anagrafe la percentuale dei cani iscritti ritrovati in strada (di solito sono animali perduti, non abbandonati), aumenta gradualmente. Il randagismo, però, spiega il dirigente della Asl, non è il prodotto dell’insensibilità: si moltiplica dove ci sono cittadini che lasciano cibo per gli animali di passaggio. Giorni fa è arrivata alla Asl la lettera di una signora che ha cominciato a dar da mangiare a 5 gatti e ora ne ha 20 in carico e chiede alla Asl di sterilizzarli per evitare di ingrandire ancora la «famiglia». «Di queste situazioni ce ne sono a decine. Nel Gerrei invece - conclude Sedda - il randagismo è sotto controllo perché i pastori non abbandonano i cani e la gente «non lascia in giro cibo per loro». La colpa, insomma, è sempre e solo umana.