Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sì al piano strategico «Ecco come sarà la città del futuro»

Fonte: L'Unione Sarda
23 settembre 2009

comune Approvato ieri in Consiglio



In un clima reso meno frizzante dall'esclusione definitiva del progetto sul museo del Betile, il Consiglio ha approvato il Piano strategico. Un insieme di idee su infrastrutture, mobilità, aree verdi, formazione e investimenti sui giovani che dovrà indirizzare gli atti della Giunta nel prossimo biennio, costituendo un punto di riferimento per l'amministrazione che nel 2011 avvicenderà quella oggi in carica. Il dibattito conclusivo è stato privo di colpi d'ala.
IL DIBATTITO E dunque, dopo l'iniziale minuto di silenzio in memoria del parà Matteo Mureddu, il consigliere di FI Maurizio Porcelli ha parlato a lungo «degli investimenti necessari per valorizzare i beni identitari, dei quali l'ex Giunta regionale ha proposto una tutela solo di facciata, abbandonandoli spesso al loro destino», mentre la consigliera del Pd Marisa Depau ha posto l'accento sulla necessità di investire sulle zone più disagiate della città: «Occorre puntare con decisione sul Contratto di quartiere per la riqualificazione di aree periferiche come quella di Sant'Elia», ha detto, «investimenti non più rinviabili se si vuole salvaguardare il tessuto sociale della città». Da Claudio Cugusi (Pd) è arrivato un richiamo a investimenti nel settore delle energie rinnovabili: «L'autoproduzione deve diventare una risorsa e non un peso in fase di programmazione e realizzazione di un'opera pubblica», ha detto, «ribadisco che è necessario, dove si può, adattare i progetti ai quali si sta dando esecuzione e riformulare quelli che stanno per andare in appalto». Alessandro Serra, capogruppo di An, ha ricordato i punti di forza del Piano («una visione d'insieme sul futuro di una città che deve diventare riferimento nel Mediterraneo») e le sue debolezze («occorre pensare con attenzione al futuro utilizzo del carcere di Buoncammino e dell'ospedale civile»), mentre Francesco Ballero (Socialisti), ha parlato di «ritardi nella programmazione e nell'esecuzione delle opere. Ritardi che hanno portato alla perdita di finanziamenti».
I PROGETTI Dai Riformatori Raffaele Bistrussu, Alessio Mereu, Sandro Vargiu e Giorgio Angius è arrivato un convinto via libera: «I progetti sulla grande piazza sul mare e il tunnel sotto la via Roma devono essere centrali nei programmi attuali e futuri», ha detto Angius, «sono investimenti epocali, che cambierebbero il volto della nostra città». Da Giorgio Cugusi (Sd) una piccola apertura di credito verso il Piano, anche se «non mancano ombre, per quel che riguarda i ritardi accumulati». Salvatore Mereu (FI) ha parlato, invece, «di strumento di programmazione moderno». Argomenti ripresi anche dal capogruppo dell'Udc Efisio Pireddu e dal consigliere forzista Giorgio Adamo, prima delle dichiarazioni di voto finale del capogruppo di FI Ugo Storelli e dell'approvazione (con tre emendamenti) del Piano, passato con 25 voti favorevoli e sei contrari. ( a. mur. )

23/09/2009