Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

“Callas sempre Callas”, la Divina rivive al Teatro Lirico

Fonte: L'Unione Sarda
22 settembre 2009


Costumi, gioielli, immagini dei primi anni di carriera nella mostra allestita a Cagliari da Michele Nocera

Maria Anna Sophia Cecilia Kalogheròpoulos nacque a New York nel 1923 in una notte di neve. Fu suo padre George a cambiare quel difficile cognome in Callas, subito dopo il trasferimento della famiglia dalla Grecia agli Stati Uniti. Si dice che già a tre anni la bambina ascoltasse arie d'opera e strimpellasse il pianoforte.
È un Divina ancora molto giovane, quella celebrata nella mostra allestita fino al 31 ottobre nel foyer di platea del Teatro Lirico di Cagliari. È datato 1960 l'insieme firmato Biki (pantaloni neri e larghi, giacchina di perline verdi). Di Saint -Laurent, invece, il completo da giorno con blusa rossa. Per il resto, sono soprattutto i costumi indossati in scena a raccontare il gusto dell'epoca, l'abilità delle sartorie teatrali e la taglia smilza del soprano. Per Violetta, sfortunata protagonista de La traviata , tessuti di seta a disegno Madras, pizzo macramè, fiori e velluto. È ampio, in oro e turchese, il mantello di Turandot indossato al Teatro Colon di Buenos Aires nel 1949. Bianco per La vestale , una vestaglia di tulle avorio e raso per la Lucia di Lammermoor .
Michele Nocera, ideatore e curatore dell'esposizione, ha portato a Cagliari anche i diademi, gli orecchini, i bracciali che corredavano le mises, e foto, lettere, spartiti custoditi in un archivio privato frutto di un collezionismo continuamente arricchito da nuove acquisizioni. Esperto di danza, gallerista, musicologo, Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, fa risalire la sua passione per la Callas a una sua vecchia amicizia, a Sirmione, con Giovanni Battista Meneghini. Industriale dei laterizi e marito e mentore di Maria che lo sposò in assoluta solitudine in una sagrestia senza abdicare alla religione ortodossa.
Greca nel cuore, cresciuta in America, naturalizzata italiana, Maria Callas ha avuto una vita complicata ma in qualche modo trionfale. Era nata che pesava sei chili, da una madre che non la accettò subito perché desiderava un maschio. Nel 1928 ebbe un grave incidente d'auto che le costò 22 giorni di coma e le cambiò il carattere, facendola ostinata e ombrosa. Certo anche generosa, se è vero che durante la guerra per aiutare la famiglia fece ogni genere di lavori, dall'esibirsi nei locali a prestarsi al fare da interprete per i militari.
Difficile riassumere l'esistenza movimentata di un'artista che forse avrebbe amato un'assoluta discrezione sulle sue vicende private, che invece fecero scalpore. Infanzia a Manhattan, poi il ritorno in patria e dopo ancora, l'Italia e la Francia nelle pause delle tournée. La sua prima maestra, a New York, fu un'imprecisata “signorina Sandrina” che le impartì fertili lezioni interrotte solo dalla improvvisa decisione di tornare in patria. Al Conservatorio di Atene, la giovane Callas studiò canto con Maria Trivella, pianoforte e lingue, debuttando come Santuzza nella Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.
Successo planetario? Non ancora. La svolta avvenne nel 1949, quando fu chiamata alla Fenice di Venezia a sostituire Margherita Carosio: fu Elvira, ne I Puritani . Maria era ancora assai grassa, afflitta, pare, da una disfunzione ghiandolare. La sua prima mossa, quando perse 30 chili, fu di affidare la sua immagine a Biki. Stilista rinomata e raffinata che ne fece un'affascinante bruna con i capelli raccolti, le sopracciglia ad ala di gabbiano, gli occhi nerissimi e truccati. Diventata bella, ormai acclamata, Maria era ormai applaudita sui palchi di tutto il mondo, nonostante qualche critica contraria mossa energicamente da detrattori che non apprezzavano il suo timbro né la sua recitazione.
Ma era ormai “la Callas”. E si innamora di Aristotile Onassis, divorzia da Titta Meneghini, frequenta - da diva -il jet set. A bordo del celebre yacht Cristina ci sono Churchill e gli Agnelli ma la sorte della inimitabile ha ancora un brusco scarto. Tormentata da qualche misteriosa malattia, non riesce a terminare l'esecuzione della Norma a Parigi, è abbandonata dall'armatore che improvvisamente impalma Jaqueline Bouvier, vedova di John Kennedy, canta per l'ultima volta a Sapporo, in Giappone.
Rinasce, per poco, nel ruolo di Medea nel film di Pier Paolo Pasolini, già ritirata nella sua casa parigina di avenue Georges Mandel. Muore per arresto cardiaco, nel 1977. Mistero sulle vere cause del decesso, sul testamento, sui rubini e sui brillanti dei suoi leggendari gioielli scomparsi. Fu cremata: “Fai spargere le mie ceneri nel mare Egeo”, raccomandò alla cameriera. L'urna è custodita, forse, nel cimitero dei grandi e dei poeti, il Père Lachaise. I racconti, le smentite, le rivelazioni si succedono e si intralciano nelle biografie, più o meno ufficiali o avventurose, di Maria Callas.
Intatta, la sua voce risuona nelle incisioni trasmesse senza sosta nel foyer del Teatro Lirico. Brani scelti personalmente da Michele Nocera che ha già organizzato quaranta mostre in ogni angolo del pianeta musicofilo per rinnovarne il ricordo e la maestria. I sottili corsetti, le maniche affusolate, le misure da silfide dei costumi amorosamente conservati, e che pure recano qualche traccia dell'usura del tempo, rimandano l'immagine di una donna snella. Epitaffio che forse sarebbe piaciuto alla Divina, immortalata senza alcun imbarazzo accanto alla bellissima Grace Kelly diventata principessa di Monaco e, sorridente, al fianco della pretesa rivale Giulietta Simionato.
Sono foto, anzi gigantografie, che ricostruiscono un'epoca storica e un percorso unico e individuale. Drappi rossi e fiori, ai piedi di Violetta e di Lucia: c'è nostalgia negli oggetti proposti al pubblico, e sentimento. Le dodici creazioni d'atelier mescolano volutamente moda e melodramma, semplicità di linee sartoriali e falpalà. Inevitabile pensare alla differenza di stile tra la tradizione e le innovazioni contemporanee che tendono alla rilettura delle opere, anche di quelle più conosciute e popolari.
ALESSANDRA MENESINI

22/09/2009