Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Qualità della vita, Isola in ritardo

Fonte: L'Unione Sarda
22 settembre 2009

La classifica del benessere considera non solo il Pil ma anche l'istruzione, la sanità, l'ambiente e la politica

Tutte le province sarde sotto la media nazionale

Il benessere non abita in Sardegna. Rispetto ad altre province, quelle sarde sono in ritardo. La qualità della vita è altrove, in Romagna.
La Sardegna ha ancora molta strada da fare sul fronte della qualità della vita. Se si utilizzano i criteri ideati dall'economista americano Joseph Stiglitz - che considerano per la classifica del benessere non solo il Pil ma anche altri indicatori come la salute, la vita sociale e l'istruzione - le province sarde rimangono tutte sotto la media nazionale, in fondo alla classifica. Lo riporta un'indagine del Sole 24 Ore e del Centro studi sintesi.
L'ISOLA La prima provincia sarda (cioè Cagliari) si trova al sessantacinquesimo posto con un punteggio finale di 94,7 (100 la media nazionale su 103 province) ma con una variazione positiva di due posti rispetto alla graduatoria del solo Pil. Un miglioramento che interessa, eccetto Sassari, anche le altre province isolane.
LA FORMULA Per stilare questa graduatoria, e dunque per trovare la ricetta della felicità, sono stati utilizzati, dalla Commissione presieduta dall'economista Stiglitz (nominata dal presidente dell'Assemblea generale dell'Onu all'inizio del 2009), lo stato della sanità, le attività personali, l'istruzione, la partecipazione alla vita politica, il rispetto per l'ambiente, i rapporti socali e il grado di insicurezza percepito e i rapporti sociali. A giudizio di Stiglitz, non deve esser preso in considerazione solo il reddito dei cittadini per stabilire il tenore di vita della popolazione.
LA CLASSIFICA Da qui il nuovo calcolo della ricchezza del Paese in base ai criteri riportati dal Sole 24 Ore che ha pubblicato ieri una classifica dettagliate delle province italiane. In Sardegna, dopo Cagliari, al settantacinquesimo posto si colloca Nuoro con un punteggio di 87,8 (più otto posti rispetto al solo Pil). Al settantaseiesimo c'è Oristano con 86,9 punti (otto posti in più), mentre nel gradino numero 87 si incontra Sassari con 74,7 punti (meno 14 posti rispetto al Pil).
IL BENESSERE Allargando l'orizzonte a tutta l'Italia, il Pil del benessere abita prima di tutto in Romagna. Forlì-Cesena e Ravenna si aggiudicano i primi due posti della classifica. Sulla base della formula di benessere utilizzata, ricorda il Sole 24 Ore, la fotografia del Paese cambia radicalmente. In sostanza, dalla ricchezza misurata in maniera tradizionale (il Prodotto interno lordo) il focus si sposta verso l'individuo e la famiglia. Ecco perché, assieme alla Romagna, occupano i primi dieci posti alcune province della Toscana, come Firenze e Siena, e tutte quelle delle Marche. Al polo opposto c'è Siracusa, zavorrata dal peso dell'inquinamento ambientale. La precedono a poca distanza altre cinque province siciliane. Il nuovo indicatore spinge soprattutto Rieti, che scala ben 54 posizioni, mentre Roma ne perde 74. Fa peggio solo Bolzano, in caduta di 77 posti.
LE SORPRESE Al contrario Milano, che domina la graduatoria del Pil italiano, deve accontentarsi del trentasettesimo posto: lì pesa il fattore insicurezza personale, con oltre 5 mila reati all'anno ogni 100 mila persone. Anche Torino riceve una tegolata, collocandosi al settantasettesimo posto e perdendo, rispetto al Pil, 53 punti. E lo stesso vale per Napoli, che si colloca al gradino 101, registrando una variazione sul Pil di 13 punti. ( lan. ol. )

22/09/2009