Rassegna Stampa

Il Sardegna

Campus, viale Poetto e nuovo stadio la città dei sogni resta in un cassetto

Fonte: Il Sardegna
21 settembre 2009

Urbanistica. Lo sviluppo di Cagliari bloccato da liti fra enti e ta fazioni politiche, ecco i mega progetti fermi

Ci sono pure il porticciolo di Sant'Elia, l'ex ospedale Marino, la metro e il parco di Tuvixeddu

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦

Il campus universitario, il parco archeologico di Tuvixeddu, la Karalis Arena (il nuovo stadio) e Sant'Elia riqualificato. Non solo. Viale Poetto pedonale, la beauty farm all'Ospedale marino, il porticciolo di Sant'Elia e la metropoliatana integrata. Quella chiusa nei cassetti di Regione e Comune è una città bellissima. Ma virtuale, anche se soldi e progetti ci sono.
IL PUNTO è che burocrazia e ripicche politiche hanno fatto delle grandi opere un terreno di battaglia, chiudendo nel freezer la città del futuro. Tu Regione non mi dai l'autorizzazione paesaggistica per questo? Benissimo. E io Comune per ripicca non ti do la concessione edilizia per quest'altro. E viceversa. A farne le spese gli investimenti in città. E so l t a n t o l'apertura dei cantieri per le grandi infrastrutture, come hanno denunciato i sindacati due giorni fa, può sostenere concretamente la lotta alla povertà e alla crisi.
IL CAMPUS universitario di viale La Playa, progetto regionale è stato bloccato dal Comune per ben 2 volte: esubero di volumetrie spiegava il Comune che qualche mese fa, con una delibera di giunta successiva, salvava la concessione edilizia, in attesa di un chiarimento politico con la nuova giunta regionale. Il Comune da parte sua ha fermato (ritirando la firma indispensabile), nell'aprile 2008, anche altri tre progetti regionali. Uno mirava alla riqualificazione di Sant'Elia (alcune soluzioni offerte dal master plan dell'archistar Rem Koolhaas è stato giudicate eccessive) e il Betile, il grande museo bianco di Zaha Hadid. Per Sant'Elia si attende il varo del piano casa regionale, poche speranze per il Betile: si parla invece di un nuovo museo nel centro città. Bocciato (dal Comune), sempre nel 2008, anche il tracciato della metro di superficie (progetto regionale). Il motivo? Collasso del traffico su strada in città. Sì del Municipio, invece, alla costosissima (500 milioni di euro) underground, progetto del Ctm nell'elenco delle opere Cipe, sebbene il Governo abbia aperto per ora soltanto a 60 milioni di euro, sufficienti in pratica soltanto per la progettazione esecutiva. Il Comune è anche in grado di autobloccarsi. Con lo stadio ad esempio. Non ha avuto seguito l'ordine del giorno votato dal consiglio comunale nel luglio 2008, quello che chiedeva alla Giunta di dire sì alla proposta avanzata dal Cagliari calcio: demolizione del Sant'Elia e sì al nuovo stadio. Anche se recentemente Comune e società rossoblù si sono riavvicinate. Il Municipio da parte sua da tempo presentava il conto alla Regione. In primis per il parco archeologico di Tuvixeddu. I vincoli della commissione nominata dall'ex presidente della Regione Renato Soru nel 2007 hanno paralizzato, oltre alla lottizzazione di Coimpresa su via Is Maglias, anche il parco comunale tra le tombe puniche. Dopo anni di ricorsi al Tar, nei primi mesi del 2009 il Comune e Coimpresa hanno avuto la meglio. L'apertura del cantiere del parco era prevista subito dopo l'estate, ma nuovi ricorsi hanno fenato la riapertura dei cancelli.
E GIACE negli uffici della tutela del paesaggio regionale anche la pedonalizzazione del Poetto. Meglio è andata con il porticciolo di Sant'Elia. Per anni il progetto del Comune è rimasto bloccato negli uffici regionali della tutela del paesaggio. Nel dicembre 2008 è stato sbloccato. Ma ora è la Sovrintendenza archeologica a chiedere ulteriori accertamenti. Sempre la Soprintendenza (stavolta quella ai Beni architettonici) ha bloccato l'iter della gara per la beauty farm nel vecchio ospedale Marino. «Le grandi opere hanno subito un rallentamento», ammette l'assessore comunale all'Urbanistica Gianni Campus, «spero che si possano aprire velocemente i cantieri delle grandi infrastrutture per consentire il rilancio. Mi auguro», aggiunge, «che non ci siano stop ad alcune operazioni soltanto perchè proposte da “altri”, anche perchè», aggiunge, «alcune occasioni sono davvero irripetibili».