Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cellulari comunali «Noi paghiamo le nostre telefonate»

Fonte: L'Unione Sarda
16 settembre 2009

I consiglieri regionali 



C'è chi lo usa, ma si paga le telefonate di tasca. E chi lo ha preso in carico, ma fino all'ultimo ha tentato di rifiutarlo. E chi, non sentendosi in colpa per aver scatenato una piccola rivolta, promette nuove incursioni all'insegna della trasparenza. È il caso del consigliere del Pd Claudio Cugusi, che ieri ha pubblicato sul suo blog l'elenco dei 388 tra assessori, consiglieri, dirigenti, dipendenti e consulenti del Comune che hanno in dotazione il telefonino “aziendale”. «In tanti mi hanno chiamato per lamentarsi - racconta - ma rivendico la legittimità di questo tipo di comunicazioni. La gente deve sapere come vengono spesi i soldi pubblici e in questo caso non mi pare sia venuto fuori niente di scandaloso. Credo, invece, che riserverò la prossima pubblicazione alla questione delle indennità».
ROSSOMORI Intanto il consigliere comunale e regionale dei Rossomori Claudia Zuncheddu protesta per essere stata esplicitamente citata al momento della pubblicazione dell'elenco: «L'essere ultima in ordine in alfabetico in una lista di 388 persone non deve fornire il pretesto per un attacco immeritato - chiarisce - all'atto dell'insediamento come consigliere comunale manifestai l'intenzione di rinunciare al cellulare previsto come benefit, ma dagli uffici mi risposero che non era possibile. Sono stata l'ultima a ritirarlo e da allora ho sempre pagato di tasca mia tutte le telefonate private fatte da quel numero. E posso anche affermare di non aver mai utilizzato il telefono fisso in dotazione al gruppo consiliare. Sono così rispettosa della cosa pubblica che anche per riunioni politiche e conferenze stampa utilizzo lo studio che ho realizzato nel mio appartamento».
PDL Un chiarimento arriva anche dal consigliere regionale del Pdl Carlo Sanjust, che dispone di un contratto di consulente del sindaco («che svolgo gratuitamente») e al quale è stato assegnato un telefonino di servizio: «Ho chiesto di poterlo tenere esclusivamente perché lo avevo anche prima di lasciare i banchi del Comune per quelli della Regione e tanti dei miei contatti sono abituati a chiamarmi là - precisa - non c'è la possibilità di accedere al servizio della portabilità del numero. Comunque posso assicurare che, da sempre, ho provveduto e provvedo a pagare a mie spese i costi per le telefonate che vengono effettuate da quel numero». ( a. mur. )

16/09/2009