Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Uefa: «Vogliamo uno stadio nuovo di zecca»

Fonte: L'Unione Sarda
15 settembre 2009

Sant'Elia. Il vecchio progetto prevedeva una spesa di 40 milioni. Decisione entro i primi di ottobre 

Ecco perché è stata accantonata l'idea di ristrutturare quello attuale

In assenza di carte ufficiali la Figc cancellerà le città inadempienti dalla lista delle candidature per gli Europei.
Salvo nuove sorprese il dado sembra ormai essere tratto. Il messaggio arrivato venerdì scorso al termine del confronto tra i dodici Comuni selezionati dalla Figc nella rosa da presentare all'Uefa per ottenere l'assegnazione dell'organizzazione degli Europei di calcio 2016 è stato chiaro. E anche chi, in Comune, sperava ancora di poter procedere a una ristrutturazione (magari in grande stile) dell'attuale Sant'Elia si è convinto che per rientrare negli standard di qualità previsti dalla severissima federazione continentale (anche per le future competizioni europee) occorre costruire un nuovo stadio.
LA SCADENZA Per non perdere il treno del dossier da presentare al Comitato organizzativo entro il 15 febbraio 2010, l'amministrazione è chiamata ora ad assumere un atto ufficiale (una delibera di Giunta o di Consiglio) entro i primissimi giorni del mese di ottobre. Un pronunciamento nel quale vengano indicati il luogo, le procedure, le forme di finanziamento e la futura proprietà della nuova struttura. In assenza di carte ufficiali la Figc ha già detto di essere pronta a cancellare le città inadempienti dalla lista delle candidature, anche per non incorrere in successive penalizzazioni da parte dell'Uefa. I cui tecnici sono rigidissimi.
TRE IPOTESI Per ora, sul tavolo, resta una delibera di Giunta (datata 1 febbraio 2007) nella quale l'amministrazione Floris faceva tre ipotesi sul futuro del Sant'Elia: il suo abbattimento e la successiva ricostruzione (come proposto dal Cagliari calcio), un maquillage dell'attuale impianto (proposta poco praticabile) o una ristrutturazione in grande stile, con la quale si è ipotizzato di ottenere uno stadio moderno e funzionale, senza intaccare le fondamenta di quello attuale. Un progetto che, negli ultimi due anni, l'amministrazione è sembrata privilegiare, innescando una guerra a distanza, sopitasi solo negli ultimi mesi, con il presidente Massimo Cellino.
LA SPESA Lo studio, realizzato dall'ufficio tecnico del Comune sotto il coordinamento del dirigente Mario Mossa, prevedeva un investimento complessivo di 39 milioni e mezzo di euro, la cui provenienza non è stata mai chiarita. «Dopo quello che i nostri rappresentanti hanno sentito al tavolo organizzato da Uefa e Figc occorre rivedere certe posizioni - ha ammesso il sindaco Emilio Floris, che in settimana potrebbe parlare dell'argomento di fronte alla commissione comunale Sport - se i tempi sono veramente così stretti saremo costretti a fare scelte definitive».
LA RISTRUTTURAZIONE Come dichiarato dall'assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai e dal dirigente Mario Mossa al termine del vertice di Roma, l'ipotesi della ristrutturazione pare dunque definitivamente tramontata. Ma qual era la filosofia che l'ispirava? «Per mantenere i livelli di sicurezza necessari allo svolgimento del torneo di serie A e delle competizioni europee - recitava la delibera - ritenuto opportuno ottenere un impianto polifunzionale (dunque con la conservazione delle piste di atletica), si propone di realizzare lo stadio sul sito di quello attuale, con un investimento di 39,5 milioni di euro, mediante l'utilizzo dell'attuale struttura (in cemento armato) e la demolizione delle gradinate degli anelli superiori e delle parti degradate». E, a seguire, un progetto che (contrariamente all'ultimo presentato dal Cagliari calcio) prevede anche la realizzazione di locali destinati a uso commerciale-turistico, con una superficie totale di 42 mila metri cubi.
PIANO FINANZIARIO Alla delibera approvata dalla Giunta è stato allegato anche un piano finanziario: si pensava di spendere un milione di euro per la demolizione parziale delle tribune, 4 milioni per realizzare quelle nuove, 1,7 milioni per i solai intermedi, 7 milioni per la copertura totale degli spalti, 400 mila euro per il rifacimento degli impianti fognari e delle acque bianche, 1,2 milioni per l'impianto elettrico e antincendio, 200 mila per quello idrico, 500 mila per il montaggio dei nuovi seggiolini, 2 milioni per gli spogliatoi, 10 milioni per i locali servizi e il Pronto soccorso, 1 milione per le vetrate esterne, 125 mila per due campi da calcetto, 120 mila per le recinzioni esterne, 250 mila per le aree di pertinenza. Per un totale di 29,5 milioni. Con l'aggiunta di Iva e spese tecniche (rispettivamente 3 e 1,3 milioni) si arrivava a 33,8. Ai quali sono stati aggiunti altri 5,7 milioni per nuovi locali con una generica “diversa destinazione” (le aree commerciali?). Una spesa importante, che oggi (con la rivalutazione) salirebbe a 45 milioni. Decisamente anti-economica, se si pensa che sarebbe altissimo il rischio di realizzare comunque una struttura non a norma.
ANTHONY MURONI

15/09/2009