Rassegna Stampa

Il Sardegna

Duomo, indaga la Digos Castello con don Alberto

Fonte: Il Sardegna
9 settembre 2009

L'attentato. Caccia agli incendiari che hanno distrutto l'auto del parroco

Solidarietà del rione Forse una pista dalle telecamere piazzate all'esterno della Prefettura

Solidarietà a don Alberto. Castello si stringe attorno al parroco della Cattedrale don Alberto Pala. Il sacerdote, vittima di un attentato incendiario che ha distrutto la sua auto, ha incassato l'appoggio del rione ancora scosso per il grave episodio di 2 giorni fa. Sul quale persiste il riserbo degli inquirenti: il fascicolo intanto è nella mani della Digos.
SI MOLTIPLICANO nel quartiere gli attestati di solidarietà al religioso. «Sono andato a trovarlo ieri (due giorni fa) e gli ho portato la solidarietà mia e di tutto il consiglio», dichiara il presidente della circoscrizione di Castello Gianfranco Carboni, «non ci sono motivazioni per giustificare un gesto del genere. Gli ho ricordato poi le difficoltà sociali, aumentate dopo la scomparsa dell'oratorio, sofferte da tanti giovani castellani». Gli assidui frequentatori della Cattedrale parlano di don Alberto come di un sacerdote stimato per il suo impegno nel quartiere e nella vita parrocchiale. Del resto il rapporto tra il Duomo e Castello da anni vive un momento di crisi. Il lungo restauro della chiesa e poi il baretto aperto al posto del vecchio oratorio hanno allontanato tanti residenti dalla Cattedrale. Ma sempre stando ai frequentatori del Duomo, don Alberto, giovane e catapultato quasi un anno fa in una parrocchia blasonata nonostante la giovane età, avrebbe dato nuova linfa alla chiesa del rione. Lo stesso sacerdote ha ammesso la gara di solidarietà (numerose le visite e le telefonate) nei suoi confronti dopo l'attentato, solidarietà anche in termini economici (sostegno per l'acquisto di un'auto nuova), tuttavia sono tanti a Castello a non conoscerne ancora il volto. Nessun coinvolgimento concreto del religioso in beghe rionali. Mentre gli unici screzi potrebbero riguardare qualche momento di tensione con un mendicante troppo invadente in chiesa o qualche paga, ritenuta insufficiente da qualcuno, per una qualche prestazione lavorativa. Anche se don Alberto è sicuro del fatto che il responsabile non abiti tra le antiche mura di Castello.
SUL ROGO della Fiat Bravo del parroco ora c'è la lente della Digos. Un ruolo importante nell'indagine potrebbero giocarlo le telecamere. Piazza Palazzo, che ospita il Duomo e dove hanno sede la Prefettura e l'Arcivescovado, è uno dei punti sorvegliati della città. Anche il varco Ztl di piazza Indipendenza è dotato di telecamera. Difficile dunque che il responsabile (o eventualmente i responsabili) possa essere sfuggiti a tutti gli occhi elettronici posizionati in piazza. Già circola la voce di una registrazione che avrebbe individuato due giovani arrivare in scooter, dar fuoco all'auto parcheggiata nel cortile della Curia dopo aver scavalcato il cancello e fuggire verso via Fossario dopo aver atteso l'esplosione della batteria dell'automobile. ¦ EN.NE.