Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Educatori di strada contro il bullismo

Fonte: L'Unione Sarda
17 dicembre 2019

Educatori di strada contro il bullismo

Amano bere vodka e fumare marijuana. Sono convinti che sia figo organizzare le risse sui social e riprendersi poi con i cellulari quando si prendono a pugni. Le ragazzine, già a 12 anni, si mostrano seminude su Instagram per ottenere qualche like in più. E i coetanei maschi, le esibiscono come trofei. Peggio, ci sono anche quelle adolescenti che si fanno riprendere durante atti sessuali, poi foto e video finiscono nelle chat di whatsapp. È un pugno nello stomaco la fotografia scattata dall'Osservatorio Cybercrime Sardegna sulla vita di molti adolescenti cagliaritani. Ora l'amministrazione dice basta e lancia un programma di prevenzione e contrasto al bullismo e al disagio giovanile sull'intera Città Metropolitana.
Il progetto
Si chiama Carta di Piazza Yenne, ed è un documento che mira ad arginare «un fenomeno in crescita costante nell'area di Cagliari», spiega Luca Pisano, psicologo e psicoterapeuta, direttore dell'Osservatorio Cybercrime Sardegna, e autore con i Lions della Carta. Una fenomeno che quando emerge fa affiorare un quadro allarmante, fatto di sopraffazioni fisiche e psicologiche. «La Carta di Piazza Yenne è un impegno che l'amministrazione prende con l'Osservatorio, i Lions, le scuole, per affrontare un problema sottovalutato», dice il sindaco Paolo Truzzu. «Occuparsi di bullismo significa identificare i fenomeni che coinvolgono gli adolescenti e mettere in campo un programma il più efficace possibile». «Su questo tema c'è un impegno dell'amministrazione a tutto campo», gli fa eco Edoardo Tocco, presidente del Consiglio.
La strategia
Al centro della Carta c'è un «rappresentante dei giovani, eletto dai giovani», tra i 20 e i 22 anni, spiega Luca Pisano, «in grado di entrare in contatto con le nuove generazioni». Una figura che sarà coadiuvata da una rete formata da studenti, genitori e docenti. Poi, una cabina di regia, con sindaco «e le istituzioni che vogliono intervenire», spiega ancora Pisano, coordina gli educatori di strada, «professionisti laureati in pedagogia o scienze dell'educazione», tra i 24 e i 32 anni, «che possono avvicinarsi ai giovani nei luoghi in cui questi si incontrano». In programma anche il coinvolgimento delle ragazzine “vip” influencer, dei rapper e degli organizzatori di serate in discoteca, quindi una campagna capillare di marketing sociale e corsi rivolti ai genitori degli alunni delle elementari affinché non regalino più ai figli smartphone e li educhino, gradualmente, all'utilizzo delle nuove tecnologie.
Mauro Madeddu