Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scuola, scatta il conto alla rovescia

Fonte: L'Unione Sarda
9 settembre 2009

Da giovedì 17 settembre inizia l'anno scolastico, in molti istituti ingressi scaglionati. Continua la protesta contro i tagli

Ultimi giorni di vacanza per 98 mila studenti cagliaritani

Otto giorni esatti all'inizio dell'anno scolastico, previsto per il 17 settembre. Un'apertura segnata dalle proteste e dallo stato di incertezza che pesa sulle scuole sarde di ogni ordine e grado.
Ultima settimana di vacanza per gli studenti sardi (98 mila nel cagliaritano). Giovedì 17 settembre, con lo squillo della prima campanella, sarà il giorno del grande ritorno sui banchi in tutte le scuole di ogni ordine e grado, secondo le disposizioni fissate dalla Giunta regionale nel calendario scolastico 2009-2010. Salvo sorprese dell'ultim'ora: i sindacati, sul piede di guerra per tutta l'estate, promettono colpi di scena davanti ai cancelli di molte scuole per continuare la protesta contro tagli e riforma Gelmini assieme a genitori e alunni.
IL CALENDARIO Nel rispetto dell'autonomia qualche istituto anticiperà il rientro di uno (Sant'Elia il 16) o due giorni (Alfieri il 15), così com'è nella discrezionalità dei dirigenti scaglionare gli ingressi delle varie classi, in giorni o orari diversi. Così l'istituto tecnico industriale Marconi comunica che le lezioni nella sede di Terramaini inizieranno il 17 per le prime (dalle 8.30 alle 10.30) e le seconde (11-13), il 18 per le terze (8.30-10.30), le quarte e le quinte (11-13) in modo che il 19 siano tutti presenti dalle 8.30 alle 12.30. L'importante è garantire un minimo di giorni di lezione: quest'anno saranno complessivamente 207, comprese le due giornate a disposizione delle singole istituzioni. L'anno terminerà il 10 giugno, per la scuola primaria e la secondaria, e il 30 per l'infanzia. Il calendario prevede la sospensione delle attività scolastiche per le vacanze natalizie (dal 23 dicembre al 6 gennaio), per Pasqua (dal primo al 6 aprile) e il 28 aprile (“Sa die de sa Sardigna”). Da aggiungere le altre ricorrenze nazionali, oltre alla festa di San Saturnino, santo Patrono di Cagliari (30 ottobre): il primo novembre (tutti i Santi, che cade di domenica), l'8 dicembre (Immacolata Concezione), il lunedì di Pasquetta, il 25 aprile (anniversario della Liberazione), il primo maggio (festa del Lavoro), il 2 giugno (festa nazionale della Repubblica).
LA MOBILITAZIONE Non si ferma la protesta in Sardegna e, in particolare, nella provincia di Cagliari dove le immissioni in ruolo sono quest'anno 121 (242 a livello regionale) a fronte di 700 pensionamenti. Dopo il sit-in di ieri in Consiglio regionale e l'occupazione ancora in corso dell'ufficio scolastico provinciale di Elmas, il Comitato dei precari si è riunito in assemblea permanente per discutere la bozza di un documento che sarà inviato al prefetto e alla Giunta regionale. Il testo - spiega una nota - contiene le richieste avanzate dal comitato per cercare di risolvere la situazione che si è venuta a creare in seguito ai tagli della Finanziaria 2009, che hanno provocato una situazione insostenibile all'interno delle istituzioni scolastiche per il licenziamento di un numero ingiustificato di personale docente e Ata. Il Comitato dei precari - ribadisce Gisa Dessì - «ritiene che questi tagli siano a discapito non solo dei dipendenti della scuola ma anche degli alunni perché prevedono la formazione di classi con 30 e più allievi, penalizzando la formazione degli stessi e la sicurezza, garantita dalla presenza dei docenti e degli Ata. Perciò manterremo l'occupazione dell'Usp, giorno e notte».
I DOCENTI Sia per quelli di ruolo che per i precari si preannuncia un anno scolastico all'insegna dell'incertezza. I primi (500 in provincia di Cagliari) perché hanno perso la titolarità della cattedra: a oggi non tutti i sovrannumerari sanno quale sarà la loro sede di insegnamento. All'appello mancano ancora le utilizzazioni dei docenti di ruolo delle classi di concorso Economia aziendale e Discipline giuridiche ed economiche pur essendoci complessivamente 52 persone senza destinazione. Non meno delusi i docenti che si sono visti assegnare, nonostante l'anzianità di servizio, sedi lontane e disagiate. Chi non ha ancora una sede è stato richiamato nella vecchia scuola, a disposizione della dirigenza scolastica. «Docenti di ruolo senza sede usati come burattini e pupazzetti, in attesa di qualche ora di supplenza», è il ritornello che salta di bocca in bocca. Per non parlare dei precari: «A pagarne le spese sono loro - ripete Maristella Curreli, presidente nazionale del Cip - quest'anno ci ritroviamo centinaia di precari, anche con 20 anni di servizio, senza neanche uno spezzone di cattedra: in alcune classi di concorso, sia alle medie che alle superiori, molti sono a spasso». Non c'è via d'uscita: «O riscriviamo le regole in Sardegna - dice Peppino Loddo della Flc-Cgil - o il sistema scolastico sardo salterà».
CARLA RAGGIO

09/09/2009