Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Carlo Verdone, ma che successo! Cagliari omaggia il divo del cinema

Fonte: L'Unione Sarda
16 dicembre 2019

Carlo Verdone, ma che successo! Cagliari omaggia il divo del cinema

Non veniva a Cagliari da diciotto anni - allora era stata solo una visita fugace - e in questo fine settimana ha fatto il possibile per recuperare: sommerso dall'affetto dei fan armati di cellulare per l'immancabile selfie, Carlo Verdone ha visitato i quartieri storici, e in particolare Castello e la cattedrale di Santa Maria, che lo ha colpito per la sua bellezza. Il regista romano è tornato sull'Isola per ricevere il Premio alla carriera che l'associazione culturale L'Alambicco, nella Sala congressi del THotel (nella foto di Stefano Anedda), gli ha consegnato ieri sera durante un appuntamento che ha dimostrato quanto ancora sia forte il legame tra il pubblico e la settima arte.
“Posti in piedi in paradiso”, si intitolava un suo film del 2012, e ben prima che cominciasse l'evento - verso le 19, con i saluti istituzionali di rigore - non solo tutte le sedie erano occupate, ma era lunga la coda di persone rimaste fuori a malincuore nonostante la lunga attesa e la grande capienza della sala. I posti delle prime undici file erano già stati assegnati da tempo: per tutto il pubblico che aveva seguito l'ampia retrospettiva, “Carlo Verdone e la dolce allegra tristezza d'autore”, che L'Alambicco gli aveva dedicato in autunno.
La serata è entrata nel vivo con il concerto per piano solo che Romeo Scaccia ha realizzato per rendere omaggio alle musiche più significative dei film di un autore che ha sempre scelto con cura le sue colonne sonore. Sui volti degli spettatori - visibilmente divertiti, a tratti emozionati e sempre pronti all'applauso - era come se scorressero le immagini di un unico film lungo quarant'anni, da “Bianco, rosso e Verdone” fino a “Il mio miglior nemico”, passando per capolavori come “Al lupo, al lupo” (riproposti sullo schermo in ampi passaggi musicati in diretta, al pianoforte, che hanno regalato una nuova patina immaginifica a questi classici contemporanei del nostro cinema).
L'apoteosi si è raggiunta con la consegna del Premio, assegnato a un «creativo e sensibile autore della commedia italiana, che racconta storie facendo convivere ironia e momenti drammatici, senza giudicare mai i suoi indimenticabili personaggi, interpretati da attori che per la fisicità rimandano ai grandi maestri del muto». Verdone, che non ha nascosto una certa commozione, ha ringraziato di cuore gli spettatori in sala, il maestro Scaccia e L'Alambicco per l'accoglienza che ha ricevuto.
È seguito un incontro con il pubblico coordinato dal presidente e direttore artistico dell'associazione Alessandro Macis e dal critico cinematografico Mario Patané, in cui Verdone ha ripercorso una carriera ricca di successi, incontri e aneddoti memorabili: «Quando arriverà il momento dirò basta, ma finché ci saranno nuovi stimoli continuerò a calcare i set e far germogliare le storie che porto dentro».
Luca Mirarchi