Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cantieri nel centro storico, verso la svolta

Fonte: L'Unione Sarda
16 dicembre 2019

Cantieri nel centro storico, verso la svolta

Un piano per sbloccare la ricostruzioni dei ruderi, riempire i vuoti urbani o per intervenire nel sistema delle vecchie fabbriche come la Manifattura Tabacchi e la Vetreria di Pirri. Sono 120 i casi da esaminare per chiudere il Piano particolareggiato del centro storico che nell'ultima fase dovrà stabilire le regole da seguire nella ristrutturazione di vecchi immobili, edifici danneggiati da eventi straordinari come quelli bombardati durante la guerra e per tutte quelle situazioni lasciate fuori dal documento approvato durante la scorsa consiliatura. Queste pratiche - che da oggi saranno sul tavolo della commissione Urbanistica - sono legate alle osservazioni avanzate da enti come la Città metropolitana o da privati cittadini. Dopo averle liquidate, la commissione porterà il documento in Consiglio comunale per l'approvazione e a quel punto verrà inviato alla Regione per la pubblicazione sul Buras. Un passaggio indispensabile per la redazione del nuovo Puc.
Il lungo iter
«È l'ultimo tassello del Piano, quello che fa riferimento agli “ambiti in trasformazione”. Quest'ultima parte contiene diverse casistiche di interventi: gli ambiti di ricomposizione e riordino, i piani attuativi approvati, le classi di valore relative ai ruderi e ai lotti liberi e il sistema della grandi fabbriche», spiega l'assessore Giorgio Angius. In altre parole: quando il Piano sarà completato anche i proprietari di vecchie case che non rispettano i criteri dei palazzi storici ma che si trovano nei rioni più antichi potranno fare una manutenzione straordinaria o demolire e ricostruire seguendo le indicazioni tecniche del Comune. Lavori che finora non potevano essere autorizzati dagli uffici proprio perché non c'erano delle regole cui fare riferimento.
Cosa accadrà
«L'approvazione definitiva del Piano particolareggiato del centro storico consente ai proprietari di molti immobili danneggiati dai bombardamenti o da crolli di ristrutturarli con interventi coerenti con i valori di tutela paesaggistica e architettonica oggi condivisi da tutti. Il Piano diventa a tutti gli effetti il primo grande piano cittadino adeguato al Piano paesaggistico regionale, cui seguirà da gennaio il grande lavoro per arrivare all'adozione entro il 2020 del nuovo Puc», conclude Angius.
«La nostra volontà è quella di accelerare nel passaggio in commissione e, se necessario, chiedere più di una seduta alla settimana per fare in modo che dopo tanta attesa i proprietari di questi edifici possano finalmente avere la possibilità di riqualificarli rispettando il contesto ambientale e storico nel quale questi immobili sono inseriti», spiega Antonello Floris, capogruppo di Fratelli d'Italia e componente della commissione Urbanistica.
La prima parte
Quel che era stato approvato finora riguardava gli immobili storici cosiddetti «in conservazione», ovvero quelli che compongono la maggior parte dell'area storica cittadina.
M. C.