Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Intervenga il Municipio

Fonte: La Nuova Sardegna
8 settembre 2009

MARTEDÌ, 08 SETTEMBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari



Assemblea degli abitanti di via Peschiera: non abbiamo i soldi per mettere in sicurezza




CAGLIARI. «Siamo venuti per ascoltare le vostre richieste e per prendere con voi un impegno chiaro: ci batteremo per rendere il tema della messa in sicurezza del sottosuolo e degli edifici il problema prioritario per la città». Con questo messaggio i tre rappresentanti del Pd Ninni Depau, Andrea Scano e Claudio Cugusi si sono rivolti ieri sera agli abitanti del quartiere di Tuvumannu, durante l’assemblea organizzata davanti alle due abitazioni pericolanti di via Castelfidardo-via Peschiera, i cui abitanti hanno ricevuto dal sindaco un’ordinanza di sgombero. «Per prima cosa», ha detto Depau, «faremo di tutto per inserire nel prossimo assestamento di bilancio i fondi necessari per la messa in sicurezza di questo quartiere, perché i suoi abitanti sono da considerare alla stregua dei terremotati dell’Aquila e degli alluvionati di Capoterra». E intanto anche gli abitanti cominciano a muoversi, e anche a Tuvumannu sta nascendo un comitato di quartiere. «E’ l’unico modo che abbiamo per far sentire le nostre ragioni alle istituzioni», ha spiegato Umberto Usai. «Appena saremo operativi», ha continuato, «chiederemo alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità naturale, in modo da ottenere i finanziamenti che occorrono per mettere in sicurezza le abitazioni dell’intero quartiere di Tuvumannu». Il Comune ha infatti chiesto ai cittadini di pensare loro alle spese necessarie. «Una cosa assurda», ha detto una signora di via Pastrengo, «con che coraggio si chiede a persone che vivono qui da più di quarant’anni, che hanno fatto grossi sacrifici per farsi una casa, di pensare di tasca propria alla messa in sicurezza delle abitazioni sborsando 150 mila euro?». A giorni le cinque famiglie che hanno ricevuto la richiesta di sgombero lasceranno le case di via Castelfidardo e rischiano di dover pagare un affitto salato. «Fra coloro che devono lasciare le case ci sono anziani e malati, mandarli via equivale a metterli su una strada», ha affermato Patrizia Tramaloni, che ha aggiunto: «Il senso del comitato è quello di dare una voce a questo dramma. Non possiamo convivere quotidianamente con il terrore di poter essere, da un momento all’altro, risucchiati dal sottosuolo». «La zona abbonda di cavità e di laghetti sotterranei», ha spiegato Marcello Polastri, dell’associazione Gruppo cavità cagliaritane. «Il nostro scopo è dimostrare le responsabilità del Comune nella situazione che si è venuta a determinare», ha proseguito lo speleogo, «attestando la presenza di cloro e liquami nelle acque che scorrono nel sottosuolo. Questo proverebbe le perdite, sempre negate da Abbanoa e dal Comune».
Paolo Camedda