Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex Vetreria di Pirri, l'assessora furiosa: «Favoriti alcuni»

Fonte: L'Unione Sarda
23 ottobre 2019

Ex Vetreria di Pirri, l'assessora furiosa: «Favoriti alcuni»

Furiosa. L'assessora alla Cultura Paola Piroddi non ha risparmiato nessuno. Ieri in Aula interrogata dalla consigliera Marzia Cilloccu sul caso dell'Ex Vetreria di Pirri (la struttura è inagibile e la cooperativa Cada die teatro non ha certezze sull'attività futura) ha sparato ad alzo zero su tutto quanto fatto dalla precedente amministrazione e su coloro che siedono ora ai banchi dell'opposizione adombrando sospetti e parlando di «monopolio».
L'attacco
Sette pagine lette a ritmo serrato per denunciare di aver ereditato «una situazione drammatica», riferire «di aver notato una grande differenza di interesse a favore di certi organismi a discapito di altri», di interpretare queste lamentele «come una sorta di pressioni e forzature», dirsi bersaglio di «allusioni lesive che richiederanno approfondimenti» e annunciare «verifiche sullo stato di tutte le concessioni in essere e quelle in scadenza degli spazi comunali occupati senza titolo da organismi vari».
Destinazione incerta
Con ordine. L'impianto antincendio della struttura di Pirri deve essere rifatto ma i soldi per avviare i lavori non ci sono. «Era previsto che le risorse arrivassero dalla vendita di un immobile che però non c'è stata», ha detto Piroddi. Riavvolgendo il nastro a partire dal caso specifico l'assessora davanti a decine di consiglieri sbalorditi ha dichiarato: «La programmazione pluriennale non compete agli attuali assegnatari ma alla nuova amministrazione che sta valutando se sia più opportuno affidare gli spazi culturali e i teatri, fattispecie che pare configurarsi come un monopolio, oppure metterli a disposizione di tutti gli interessati. O cambiare vocazione». E ancora: «Nel merito dei contributi, in ossequio ai principi legislativi di efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza, si stanno effettuando opportune verifiche». La replica di Cilloccu si è limitata al tempo concesso all'assessora che in effetti è andata molto oltre i minuti previsti ritardando in questo modo i lavori dell'Aula. Il presidente Edoardo Tocco ha dovuto chiedere ad alcuni consiglieri di rinviare le interrogazioni a martedì prossimo.
La scuola di Psichiatria
In questo clima, a dir poco teso, le decine di dipendenti della Struttura complessa di Psichiatria stipati tra i banchi riservati al pubblico hanno assistito alla discussione del tema che stava loro più a cuore. Il consigliere dem Fabrizio Marcello ha presentato un'interrogazione urgente al sindaco Paolo Truzzu in merito al mancato trasloco (previsto per ottobre) della clinica nei locali del San Giovanni di Dio. «La struttura di via Liguria non è agibile, il che significa che la scuola di Psichiatria, l'unica in Sardegna, rischia di chiudere causando un danno enorme a più di ottantamila persone. Tutto questo accadrà se dovesse realizzarsi quel che si teme, ovvero che l'assessore regionale alla Sanità porti al San Giovanni di Dio il Poliambulatorio di via Trieste». Il sindaco Paolo Truzzu ha chiarito di non avere competenza in materia sanitaria e ha aggiunto: «Sul punto posso dire di aver ricevuto molte lettere di famiglie che al San Giovanni di Dio non vogliono andare». Marcello ha già annunciato proteste e flash mob per difendere «i diritti di questi pazienti belli».
Espropri da sanare
Solo alle 19 i consiglieri hanno iniziato a scorrere l'ordine del giorno: approvata la variazione di bilancio che consentirà di pagare oltre 400mila euro per una causa persa dall'amministrazione. Via libera anche alla procedura per completare gli espropri avviati alla fine degli anni Settanta e mai portati a termine che avrebbero esposto il Comune al rischio di un gran numero di cause giudiziarie.
Mariella Careddu