Rassegna Stampa

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In Sardegna vive in povertà un bambino su tre, peggio solo in Calabria e Campania

Fonte: www.youtg.net
22 ottobre 2019

In Sardegna vive in povertà un bambino su tre, peggio solo in Calabria e Campania

 

CAGLIARI. I bambini sardi sul podio della povertà in Italia. La Sardegna è la terza regione con il più alto tasso di povertà relativa infantile. A rivelare il dato è Save the children. Più del 35 percento dei minori in Sardegna sono considerati in stato di povertà relativa. I loro coetanei stanno peggio solo in Campania e Calabria.

Ma cos'è la povertà relativa? A dare la definizione è l'Istat: "L'indice si basa sull'uso di una linea di povertà nota come International Standard of Poverty Line (ISPL) che definisce povera una famiglia di due componenti con una spesa per consumi inferiore o uguale alla spesa media per consumi pro-capite". Dunque minori che nonostante non siano in condizioni di povertà estrema, vivono comunque al di sotto degli standard di una famiglia con un reddito nella media.

A superare l'Isola in questa sfortunata classifica ci sono la Calabria con il 42,8 percento di povertà minorile e la Campania con il 37,5. Poi ecco la Sardegna, al 35,1 e la Sicilia subito dopo con il 34, 3 per cento.

Il dato della povertà minorile, quindi che riguarda i ragazzi fino ai 17 anni, si affianca a quello delle famiglie di tre o più componenti che hanno chiesto un aiuto di qualsiasi genere per poter sopravvivere. In Sardegna, solo nella settimana in cui è stata condotta l'analisi, una famiglia su quattro era stata assistita gratuitamente, in genere da amici e parenti. Un aiuto che il 18 percento delle volte era di natura economica, e che  più della metà delle volte riguardava un'assistenza generica a un minore.

Altro fattore importante, sempre secondo il report di Save the Children, riguarda la spesa media mensile di una famiglia per un bambino nei primi due anni di vita. In Trentino la somma si aggira intorno ai 2mila euro mensili. In Sardegna sono poco più di 500.

Dati consolatori invece se si parla di cultura minorile. In Sardegna, nella fascia di ragazzi dai 6 ai 17 anni, il 42 percento non legge mai. Un dato sì negativo, ma nettamente superiore rispetto al resto del mezzogiorno, dove la media supera abbondantemente la metà, e in linea con i parametri del nord Italia. Inoltre nell'Isola, più del 30 percento di ragazzi sono lettori accaniti