Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Redditi di cittadinanza Assegni a rischio per ventimila sardi

Fonte: L'Unione Sarda
22 ottobre 2019

Redditi di cittadinanza Assegni a rischio per ventimila sardi

Il tempo è scaduto e i ritardatari questa volta rischiano di rimanere a bocca asciutta per un bel po' di tempo. Dopo i sei mesi di moratoria ieri si è chiusa la finestra disponibile per aggiornare la richiesta di reddito di cittadinanza. La modulistica necessaria per accedere al sussidio lo scorso aprile era stata infatti modificata, lasciando comunque ai cittadini che ne avevano precedentemente fatto domanda un lungo periodo per integrare la documentazione. Pena la sospensione dei pagamenti. In queste ultime settimane dall'Inps sono stati quindi inviati oltre mezzo milione di sms o mail, circa ventimila quelli arrivati in Sardegna, per ricordare ai cittadini gli obblighi di integrazione. Ma in molti (si stima la metà dei destinatari) non hanno accolto l'invito.
Avvisi
Eppure gli sportelli telematici e fisici di Inps e patronati dal 4 ottobre erano pronti a supervisionare la richiesta aggiuntiva di documenti. «Il modello è stato cambiato il 2 aprile per cui le domande presentate in precedenza con moduli risultati obsoleti dovevano essere integrate - ribadisce Massimo Puxeddu, responsabile regionale dei Caf Cgil - tuttavia c'è stato un regime di salvaguardia di sei mesi per non rendere nulle le domande, periodo scaduto ieri».
Tempestività
Una disattenzione che potrebbe costare molto cara a migliaia di sardi che in questi mesi hanno regolarmente incassato il reddito di cittadinanza. «Per ragioni puramente tecniche la tempestività in questo caso è stata fondamentale - dice Puxeddu - infatti, solo per le domande di aggiornamento pervenute fino a ieri ottobre sarà possibile l'elaborazione nei tempi utili per la liquidazione della rata di ottobre del reddito o pensione di cittadinanza. Per chi invece non si è ancora messo in regola, la prestazione resterà sospesa sino all'acquisizione della dichiarazione di integrazione».
Documentazione
Insomma, i lunghi tempi della burocrazia potrebbero contribuire a far saltare una o più mensilità ai beneficiari. «In sostanza coloro che hanno ottenuto il sussidio prima di aprile avrebbero dovuto integrare la modulistica intervenendo sulle sezioni F e G - prosegue l'esperto - nel primo vanno dichiarate le condizioni necessarie per fruire e mantenere il beneficio, specificando se nel nucleo familiare siano presenti familiari sottoposti a detenzione o misure cautelari condannati per reati gravi o ricoverati presso istituti di cura di lunga degenza o altre strutture a carico dello Stato. Nel secondo ci si impegna anche di aver compreso tutti i requisiti e le informazioni utili alla presentazione della domanda, rendendoli noti anche agli altri componenti della famiglia». Dettagli quindi non di poco conto che potrebbero tagliare fuori una fetta consistente degli attuali beneficiari.
Numeri
Nell'Isola le ultima statistiche hanno fissato a poco meno di 500 euro l'importo pro capite assegnato a ciascun nucleo intestatario di integrazione al reddito. In totale, fino a luglio, le domande inoltrate dalla Sardegna sono state circa 61mila, con un tasso di bocciatura oltre la soglia del 15%.
Luca Mascia