Rassegna Stampa

Il Sardegna

Mercato nero delle case popolari «La situazione sta esplodendo»

Fonte: Il Sardegna
3 settembre 2009

Edilizia. Dopo il caso di Milano allarme dell'associazione inquilini: «Rischio racket senza nuovi alloggi»

Depau (Pd): a Sant'Elia appartamenti a 15mila euro. L'assessore: tutto sotto controllo

Case popolari che non tornano mai ai legittimi proprietari (Comune e Area), che passano di mano in mano tra famiglie che osservano, monitorano, “vendono” quegli stessi alloggi pubblici per 15-20 mila euro. «È il prezzo imposto a Sant'Elia», spiega chi dell'universo casa si intende, come Marisa Depau, consigliere Pd e fondatrice del Comitato di lotta per la casa, 30 anni fa. È un commercio consolidato quello che si organizza ormai da tempo sotto i portici dei quartieri popolari, regolato da dinamiche note persino agli amministratori, e che tiene alta la tensione sull'emergenza casa. A Cagliari ci sono 2mila persona in lista d'attesa. «Non si può ancora parlare di racket come a Milano (dove l'associazione “Sos racket e usura” ha smascherato un'associazione a delinquere, ndr) ma con una pressione popolare del genere non si può escludere una degenerazione ». Quello del segretario regionale dell'Unione Nazionale Inquilini Ambiente e Territorio, Antonio Puddu, suona come un allarme. L'assessore comunale al Patrimonio, Luciano Collu, ammette la difficoltà a prevenire il passaggio di mano abusivo, ma garantisce che il «fenomeno è conosciuto dal Comune e tenuto sotto controllo». Pochi giorni fa, in via Schiavazzi, un inquilino con famiglia si è allontanato dall'appartamento - secondo i vicini, per aver trovato lavoro a Torino - ma il bilocale non è rimasto vuoti a lungo. Una ragazza-madre di 26 anni non ha aspettato neanche un giorno: evidentemente conosceva i movimenti del predecessore. «Il problema non sarà risolto senza nuove case. Comune e Area conoscono benissimo la situazione ma non fanno nulla per correre ai ripari», denuncia Puddu. Perché la questione, al di là dell'esistenza di una banda organizzato che controlla gli appartamenti per lucrare sulle occupazioni abusive, è la sistematicità degli “osservatori”. «In alcuni quartieri non si entra se non si conosce qualcuno», spiega il sindacalista, anche lui un vero esperto in materia. «Bisogna fare affidamento su chi ha presente la situazione, sa che un anziano sta per morire, sempre che il nipote non stia per prendere possesso della casa». Nonostante il calo dei prezzi di mercato, la casa è ancora un bene di lusso per molti, e chi può “ereditare” un alloggio popolare, lo occupa silenziosamente. Ovvero, si avvicina ad un parente anziano, ne segue le condizioni di salute, e una volta in ospedale o ospizio, inizia a valutare se cederlo ad altri, oppure tenerlo per sé. «Può capitare che l'inquilino che ne ha diritto vada in affitto altrove oppure acquisti un'altra casa, e allora inizia la caccia al successore, cui cedere l'alloggio dietro pagamento, ovviamente - racconta Marisa Depau, più volte minacciata per le sue denunce - Ma magari il “cliente” occupa la casa senza pagare, e allora l'inquilino originario chiama le forze dell'ordine». La Prefettura ha istituito un tavolo tra Regione, Comune e Procura. Ma per Puddu «non serve a molto. L'unica soluzione è allentare la pressione e costruire nuove case». ¦

Il presidente dell'ente Area «Presto nuovi interventi»

«Progetti pronti» ¦
¦ «Compravendita di alloggi popolari? Possibile. Ma presto si faranno grandi investimenti per realizzare alloggi e risolvere il problema ». Il presidente dell'Area, l'ente regionale che possiede parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica in città (5.200 case su 9.000), ammette la diffusione dei casi, il mercato sotterraneo sugli alloggi pubblici, ma promette nuove strutture. «Stiamo progettando interventi, a Cagliari come in altri centri dell'Isola». Ma ci vorranno diversi mesi prima dell'apertura dei cantieri.