Rassegna Stampa

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Il mare della Sardegna è una discarica: 87 chili di rifiuti sui fondali di 99 cale

Fonte: web sardiniapost.it
10 ottobre 2019

Il mare della Sardegna è una discarica: 87 chili di rifiuti sui fondali di 99 cale


Il mare della Sardegna è una discarica. Meno della Liguria, della Campania e della Sicilia, ma in condizioni comunque gravissime. Così risulta dal report di Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che ha curato il monitoraggio delle acque. Nei fondali delle novantanove cale censite sono stati trovati 403 rifiuti, pari a un totale di 86,55 chilogrammi.

La sentenza Ispra è pesantissima: il quadro che viene fuori è da emergenza ambientale. “Coi rifiuti abbiamo toccato il fondo”, è la frase a doppio senso utilizzata dall’Istituto, visto che l’indagine riguarda appunto la presenza di discariche sottomarine, dove è depositato il 70 per cento della spazzatura che si trova nei litorali. Di questo ammasso di immondizia, il 77 per cento è formato da materiale plastico, è la precisazione.

“Questi risultati – spiegano dall’Ispra – si possono considerare la prima base conoscitiva di riferimento sulla quantità dei rifiuti marini nei diversi comparti, come appunto fondali marini, colonna d’acqua e spiagge”. E la situazione “appare molto grave”, è la sottolineatura. Nello specifico, la spazzatura trovata sui fondali riguarda quelli rocciosi a una profondità compresa tra 20 e i 500 metri. In assoluto le concentrazioni più alte di rifiuti sul fondo si rilevano nel mar Ligure: 1500 oggetti per ogni ettaro. Seguono il golfo di Napoli (1.200) e le coste siciliane (900 oggetti)”.

Dall’Istituto superiore spiegano ancora: “Allarmante anche la situazione dei fondali nella regione adriatico-jonica, dove la media degli scarti rinvenuti supera i 300 rifiuti ogni chilometro quadrato, dei quali l’86 per cento è plastica, a sua volta usa e getta per il 77 per cento”. In cima alla tipologia degli oggetti, ecco imballaggi industriali e alimentari, buste della spesa e bottiglie di plastica, ma anche le retine per la mitilicoltura figurano nella lista dei rifiuti più comuni trovati in acqua.

Complessivamente ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare, di cui il 7 per cento nel Mediterraneo. I risultati emersi dal monitoraggio dell’Ispra sono stati elaborati nell’ambito del progetto europeo Medsealitter, realizzato sia nel 2017 che nel 2018. Lo studio mostra “l’andamento della densità dei macrorifuti galleggianti in alto mare, vicino alla fascia costiera e in prossimità della foce dei fiumi”.