Rassegna Stampa

web sardiniapost.it

Turismo, Dmo destinata a scomparire. Chessa: “Competenze all’assessorato”

Fonte: web sardiniapost.it
1 ottobre 2019

Turismo, Dmo destinata a scomparire. Chessa: “Competenze all’assessorato”


La Dmo, organismo che si sarebbe dovuto occupare della ‘Destinazione Sardegna‘ nata nella scorsa legislatura per gestire il turismo nell’Isola potrebbe avere i giorni contati. L’assessore regionale, Gianni Chessa, infatti, non nasconde la sua intenzione di avviare la procedura per la sua chiusura. Parole dette durante un’audizione al Comune di Cagliari in commissione Attività produttive e che hanno scatenato un po’ di polemica. L’esponente della Giunta, però, ha chiara la sua posizione: “Trovo sbagliato che un assessore e un assessorato si facciano di fatto commissariare da una società in house, sono stato eletto, ho ricevuto un incarico dal presidente della Regione, Christian Solinas, e penso che sia un compito dell’assessorato dare un indirizzo politico anche alla gestione del turismo”.

Chessa, sardista come Solinas, lancia una sorta di sfida perché “l’assessorato ha organico e competenze per riuscire in questo compito, certo ci si sono carenze di personale ma mi piace pensare a una sfida anche con i dipendenti”. Per l’assessore, inoltre, c’è un problema di costi e visto che “una società in house significa personale, un amministratore unico e un collegio dei revisori”.

Eppure non tutti sono pronti a firmare in bianco il progetto di Chessa, tanto che c’è stata qualche polemica dopo l’annuncio: sul fronte politico il gruppo consiliare dei Progressisti ha alzato le barricate con il capogruppo, Francesco Agus: “Cambiare idea è lecito ma su un tema come questo però credo sia necessario un ragionamento approfondito e organico adeguato alla complessità e alle peculiarità che si riscontrano nelle diverse realtà dell’isola”.

Dubbi anche da parte del presidente regionale di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca, convinto che la Dmo sia “uno strumento essenziale di cui la Regione deve dotarsi per gestire ed attuare le scelte fatte dall’organo politico in coordinamento con gli operatori, come già avviene in tutte le principali destinazioni del mondo” Anche perché “i tempi della macchina regionale, per ovvi motivi, non sono compatibili con quelli di un settore in continua evoluzione come quello turistico”.