Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Su il sipario: debutta a Cagliari “Palla de' Mozzi” di Marinuzzi

Fonte: L'Unione Sarda
25 settembre 2019

TEATRO LIRICO.

Presentata ieri la stagione 2020 dell'opera e del balletto

Su il sipario: debutta a Cagliari “Palla de' Mozzi” di Marinuzzi

Da Verdi a Bernstein: ecco un cartellone tra tradizione e novità

Saranno la grande tradizione dell'opera italiana insieme con alcune coraggiose proposte novecentesche come la misconosciuta “Palla de' Mozzi” e l'immortale “West Side Story” le protagoniste della stagione lirica e di balletto 2020 del Teatro Lirico di Cagliari. Cartellone che segna anche il saluto del sovrintendente Claudio Orazi, dalla prossima stagione alla guida del Carlo Felice di Genova. Quella cagliaritana sarà ricca: i titoli, numerosi e accattivanti, conquistano per l'attenzione con cui si è cercato un equilibrio tra il repertorio più tradizionale, amatissimo dal pubblico, e musiche meno note o addirittura sconosciute ai più.
Il programma
Il sipario si alzerà venerdì 31 gennaio alle 20.30 e le opere in programma sono otto: “Palla de' Mozzi” (31 gennaio - 9 febbraio), “Pagliacci” (28 febbraio - 8 marzo), “West Side Story” (27 marzo - 5 aprile), “La rondine” (8 - 17 maggio), “La Bohème” (26 giugno - 5 luglio), “Luisa Miller” (25 settembre - 4 ottobre), “Aida” (6 - 15 novembre) e il balletto classico “Spartacus” (12 - 22 dicembre). Tra questi ha un rilievo assoluto il primo appuntamento, “Palla de' Mozzi” di Gino Marinuzzi, che verrà eseguita per la prima volta in tempi moderni (l'ultima la diresse lo stesso Marinuzzi per il teatro dell'Opera di Roma nel 1942). Il lavoro, «prodigio di orchestrazione» (Paolo Isotta), costituisce un autentico e imperdibile capolavoro del compositore e direttore palermitano. Assieme a “West Side Story” di Leonard Bernstein e a “La rondine”, tre atti su libretto di Giuseppe Adami e musica di Giacomo Puccini con l'allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, entrambe per la prima volta a Cagliari, impreziosiscono un cartellone intrigante.
Produzioni del Lirico
Ci sono poi le nuove produzioni del Teatro Lirico di Cagliari (ancora “Palla de' Mozzi” e “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo), la prima collaborazione con Rai Cultura (per l'allestimento), nonché l'importante acquisizione dal Teatro alla Scala di Milano per la verdiana “Luisa Miller”. A chiudere la stagione lirica e di balletto sarà la grande danza classica, con “Spartacus”, titolo eseguito per la prima volta a Cagliari, nell'interpretazione del Balletto dell'Opera di Astana, il quale presenterà la storica coreografia di Yuri Grigorovich del 1968, sulla scintillante musica di Aram Khachaturian.
A corredo del cartellone, come consuetudine, non mancheranno le conferenze di presentazione di opere e balletto, a cura di autorevoli studiosi e musicologi.
Stagione concertistica
Per ciò che invece pertiene alla stagione concertistica 2020, sono in programma sei concerti sinfonico-corali, cinque sinfonici e quattro cameristici. Il concerto inaugurale, in programma il 10 e l'11 gennaio, vedrà Donato Renzetti dirigere Orchestra e Coro del Teatro Lirico su musiche di Beethoven e Ravel. Tra artisti di consolidata fama e giovani talenti, non possiamo mancare di citare almeno il Trio di Parma (12 febbraio, Trii per pianoforte di Brahms), il pianista Alexandr Malofeev (22 aprile, recital con musiche di Brahms, Schumann e Ciajkovskij), il direttore e contrabbassista Enrico Fagone (29-30 maggio, musiche di Brahms, Offenbach e Franck), Fabio Biondi e l'Europa Galante (19 novembre, omaggio a Haydn).Vi saranno poi i nomi già noti e cari al pubblico cagliaritano: Gérard Korsten, Massimo Zanetti, Steven Mercurio, Michele Spotti, Giampaolo Bisanti, i Buzzing Jars Brass Band e Hansjörg Albrecht.
Chiuderà la Stagione concertistica 2020 il consueto Concerto di Gala di fine anno, il 29-30 dicembre, con celebri pagine di Verdi, Puccini e Strauss.
Il cartellone convince offre una proposta variegata e capace di incontrare il gusto dei differenti ascoltatori, osando il tentativo di avvicinare il pubblico anche a musiche uscite ingiustamente dal repertorio o ancora poco valorizzate.
Nicola Pinna