Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alla (vana) ricerca di un cestino per i rifiuti

Fonte: L'Unione Sarda
23 agosto 2019

La caccia al cestino inizia a mezza mattina, quando il malaugurato, ipotetico e accaldato turista decide di prendere una bottiglietta d'acqua e una coppetta di gelato. E sin qui tutto bene, il problema nasce quando lo finisce. Perché a quel punto potrebbe scoprire di essere costretto a vagare a lungo prima di trovare un contenitore in cui riporre i rifiuti. Oppure no: tutto dipende dall'itinerario scelto.
Castello
La partenza è da Castello, tappa immancabile di qualsiasi tour alla scoperta delle bellezze della città. Via Santa Croce supera la prova: ci sono quattro cestini, più che sufficienti. Ma basta lasciare la strada maestra per rendersi conto che nel resto del rione lo scenario è diverso. Ipotizziamo che il nostro turista decida di avventurarsi tra le stradine strette e suggestive per raggiungere la Cattedrale. Dopo la sosta alla gelateria di via Corte d'Appello si dirige verso via dei Genovesi, attraversa via La Marmora e continua verso piazza Palazzo: è qui che si incontrano i primi contenitori. Meglio approfittarne, perché una volta lasciata alle spalle piazzetta Maria Lai non se ne vedranno più per tutta via del Fossario, via Canelles, via Bastione Santa Caterina e via Lamarmora, dove alla vista dei visitatori s'impone una piccola discarica: un vecchio materasso e una sedia sbilenca da un parte, dall'altra una coppetta di gelato abbandonata sopra un cumulo di cartone. Peccato, perché ancora qualche metro e avrebbe raggiunto il Bastione Saint Remy, che offre uno de panorami più magici di Cagliari e anche la possibilità di disfarsi di eventuali cartacce.
Villanova
Cambiamo rione, ipotizziamo che il nostro turista decida di andare alla scoperta di Villanova. Ecco, dovrà mettere in conto che dovrà vagare a lungo prima di trovare un cestino, qualche chilometro circa, la distanza necessaria per raggiungere piazza San Domenico dopo essere partito dal Terrapieno. Nel frattempo potrà scoprire i coloratissimi murales di via San Saturnino, prendere il vico VII San Giovanni e continuare la discesa e la caccia al cestino. Vanamente, perché in tutto il rione non se ne vede neanche uno. Niente da fare in via Piccioni, così come in via San Giacomo. Bisogna arrivare in piazza San Domenico per liberarsi della “solita” coppetta di gelato, sperando che nel frattempo il senso civico non venga meno. Il tour prosegue in direzione piazza San Giacomo, che regala tre chiese e conduce in via Sulis, dove i portacenere a muro sembrano quasi un miracolo.
La Marina
Terza e ultima ipotesi: il nostro turista si avventura per le vie caratteristiche della Marina, sempre con la sua coppetta di gelato. Supponiamo che decida di seguire le indicazioni per la chiesa di Santa Rosalia. Partendo da via Salvatore da Horta, e dirigendosi verso via Roma, potrà fare affidamento su un unico cestino malconcio sistemato in via Principe Amedeo angolo via del Collegio. Fatta eccezione per la via Roma, il Largo, qualche altra - rara - strada interna, e il contenitore di piazzetta Dettori, dovrà armarsi di pazienza o tornare a casa con i rifiuti in borsetta.
Sara Marci