Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Monopattini e bici, la mobilità elettrica conquista l'Isola

Fonte: L'Unione Sarda
19 agosto 2019

A Parigi i monopattini elettrici sono passati dalla gloria alla polvere nel giro di un anno: prima si sono moltiplicati e diffusi come simboli della trasporto sostenibile, zero inquinamento e poco traffico, però a gran velocità sono stati quasi messi al bando, tra manovre pirata nelle zone pedonali e incidenti (qualcuno mortale).
Nell'Isola la mobilità alternativa è in crescita. Nelle città, Cagliari in testa, è esplosa nonostante sulla carta la circolazione non sia autorizzata nelle strade. Non è neanche espressamente vietata, ma c'è un motivo: l'ultimo ritocco al Codice è del 2003 (l'ossatura risale addirittura al 1992), quando l'invasione di hoverboard, segway e monopattini a motore era pura fantascienza.
Le norme
In alcune località italiane (Milano, Rimini, Torino) sono fioriti i servizi di noleggio e condivisione dei monopattini. Così il ministero delle Infrastrutture è stato costretto a mettere ordine: a luglio è entrato in vigore un decreto che regola la «sperimentazione della circolazione su strada» di quelli che vengono definiti «dispositivi per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica». L'utilizzo di questi mezzi di trasporto alternativi sarà consentito esclusivamente in alcune zone urbane: aree pedonali, piste ciclabili, corsie riservate e zone 30. Ma non in tutte: solo nei percorsi individuati dai singoli Comuni, che dovranno anche installare una nuova segnaletica. Dunque: dove non ci saranno i cartelli, non si potrà circolare. Non è finita, perché i minorenni dovranno per forza essere in possesso del patentino (come per gli scooter).
In Sardegna
Per ora le amministrazioni sarde non hanno ancora approvato i regolamenti. Il decreto è entrato in vigore da tre settimane e per ora si sono adeguati solo pochi Municipi italiani. Milano, Torino, Cattolica, Rimini e presto Pesaro. A Cagliari il Comune studierà nelle prossime settimane una soluzione: «Credo che questo tipo di mobilità debba essere utilizzato, ma sono del parere che sia il caso di stabilire regole chiare e farle rispettare. Non vorrei si ripetesse quello che è successo al Poetto: la pista ciclabile non viene più utilizzata per una semplice passeggiata ma per vere e proprie gare. Eppure a pochi centimetri camminano famiglie e bambini», dice l'assessore al Traffico Alessio Mereu. Segway e monopattini potrebbero essere ammessi tra via Manno, via Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele, dove già sfrecciano (senza autorizzazione) da mesi: «Credo che nelle zone pedonali possano utlizzati, a patto che vadano a velocità ridotta».
A Oristano, dove le bici sono pane di trasporto quotidiano, la Giunta è al lavoro: «Nei prossimi giorni fisseremo una riunione con gli uffici tecnici e i vigili urbani per capire dove, come e quando autorizzare la circolazione», anticipa Pupa Tarantini, assessore comunale con delega alla viabilità. La mobilità sostenibile è benvenuta: «Abbiamo cominciato a installare le colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Nella nuova circonvallazione poi è prevista una pista ciclabile, dove potrebbe essere autorizzato anche l'utilizzo di questi mezzi elettrici, così diffusi nella fascia d'età dei giovani». A Sassari invece verrà prima fatta una valutazione sul «bacino di utenza» dei monopattini elettrici. E poi, eventualmente, si procederà a individuare le zone dove permettere la circolazione.
Diffusione
A parte le battaglie anti-monopattino in alcune metropoli europee, sembra difficile che l'onda della mobilità alternativa si infranga. Giusto per capire: la Bmw ha presentato poche settimane fa un suo modello elettrico, e altri grandi case stanno lavorando in quella direzione. Le previsioni dicono che la diffusione crescerà ancora, nonostante le zone in cui è stata autorizzata la circolazione sia abbastanza ristretta. L'evoluzione rischia di assomigliare a quella dell'utilizzo delle biciclette, che passano dalle piste riservate alla strada, fino ai marciapiedi: in modo tanto illegale quanto impunito.
Michele Ruffi