IL GIUDIZIO.
Negata la sospensiva, resta in vigore l'ordinanza della Regione
Un'estate al mare senza i cani Il Tar conferma: in spiaggia di giorno solo nelle aree attrezzate
Niente spiaggia per i cani, se non in zone apposite autorizzate da specifici regolamenti dei singoli comuni. I giudici del Tar Sardegna, rigettando l'istanza cautelare avanzata da un'associazione animalista, hanno di fatto chiuso la porta al ricorso che chiedeva l'annullamento dell'ordinanza balneare 2019 varata dalla Regione che vietava l'accesso agli animali dalle 8 del mattino alle 20.
L'ordinanza cautelare
Non ha i connotati della sentenza, ma l'ordinanza cautelare approvata dal collegio della seconda sezione del Tribunale amministrativo è - nei fatti - una decisione pressoché definitiva. Impossibile che si possa arrivare al giudizio di merito prima della fine della stagione balneare: dunque il documento della Regione che impedisce l'accesso in spiaggia a tutti gli animali resterà in vigore, esponendo al rischio di sanzioni i padroni dei cani che dovessero decidere di recarsi al mare con le proprie bestiole negli orari non consentiti.
Il ricorso
A rivolgersi ai giudici amministrativi era stata la sezione sassarese dell'associazione L.I.D.A. (Lega italiana dei diritti dell'animale), assistita dagli avvocati Vittore Davini e Marcello Bazzoni. La Regione si è costituita in giudizio con i propri difensori, i legali Alessandra Camba e Floriana Isola, che si sono presentati mercoledì scorso davanti al collegio presieduto dal giudice Francesco Scano (a latere Marco Lensi e Gianluca Rovelli) per discutere l'istanza cautelare in camera di consiglio.
La decisione
«Gli aspetti censurati nel ricorso dell'ordinanza balneare - scrivono i giudici dell'ordinanza - sono il frutto di valutazioni discrezionali dell'amministrazione volte a contemperare le esigenze dei proprietari degli animali, con l'esigenza degli altri fruitori del bene demaniale, così da evitare, a questi ultimi, disturbi nell'utilizzo della spiaggia e problemi sanitari». In particolare, i giudici segnalano il problema che i bagnanti che usufruiscono della spiaggia devono essere tutelati dalle deiezioni degli animali: in altre parole i cani potrebbero fare pipì o altro sulla sabbia, vissuta ogni giorno da bagnanti sardi e turisti. «Nella comparazione degli interessi», fa presente il Tar, «l'ordinanza tiene anche conto delle esigenze degli animali d'affezione, nella parte in cui circoscrive il divieto dalle ore 8 alle ore 20 e nella parte in cui rimette ai Comuni la possibilità di individuare apposite zone di litorale, nelle quali consentire l'accesso anche agli animali».
Francesco Pinna