Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sovrintendente, ecco i nomi Tra i papabili alcuni sardi e Chiarot, ex del “Maggio fiorentino”

Fonte: L'Unione Sarda
8 agosto 2019

ENTE LIRICO.

Orazi è stato nominato al vertice del Carlo Felice di Genova

Sovrintendente, ecco i nomi Tra i papabili alcuni sardi e Chiarot, ex del “Maggio fiorentino” 

 

Un fulmine a ciel sereno le dimissioni di Claudio Orazi. Certo, il sovrintendente del Teatro lirico aveva più volte confidato l'intenzione di interrompere il suo mandato prima della scadenza naturale, fissata per il 2020. Ma l'uscita anticipata ha scombinato i piani. Una scelta quasi obbligata quella di Orazi: proprio ieri, il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli ha firmato il decreto che lo nomina sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova.
L'intrigo
Una grana, quella della nomina del nuovo sovrintendente del Lirico, che il sindaco Paolo Truzzu sperava di affrontare tra qualche tempo. A lui spetta il compito di indicare il nuovo sovrintendente. E lo fa portando la sua scelta al consiglio di indirizzo della fondazione: il problema è che, in questo momento, c'è un consiglio monco. Il presidente Giuseppe Andreozzi, delegato dell'ex sindaco Zedda, è decaduto. E hanno presentato le dimissioni anche Angela Maria Quaquero, indicata da Pigliaru, e Mario Marchetti, rappresentante del Comune. In questo momento, sono effettivi solo il primo cittadino e Pino Calledda, rappresentante del ministero.
Le scelte
Nonostante questi ostacoli, Truzzu ha in mente una road map alternativa. «Potrei aprire», spiega, «una manifestazione d'interesse dopo Ferragosto». Così, mentre gli aspiranti sovrintendenti propongono la candidatura, si potrebbe formare il nuovo consiglio d'indirizzo. Anche gli stop, dati da eventuali ricorsi, non dovrebbero allungare troppo i tempi. «Oggi», riprende Truzzu, «il Lirico è sui binari giusti: occorre individuare una persona competente, con amore per il teatro ed esperienze in realtà simili alla nostra». È presumibile che il nuovo consiglio d'indirizzo si insedi a novembre. C'è da gestire un interregno: Orazi resterà in carica sino al 30 settembre, in tempo per presentare la stagione autunnale e il progetto di internazionalizzazione che ha coinvolto Martin Scorsese.
Il futuro
Non sarà facile individuare il successore. «Dovrà essere una persona che segua la linea tracciata da Orazi», afferma Calledda, l'unico membro del consiglio d'indirizzo ancora in carica. «Anche dal punto di vista della gestione dei rapporti con i lavoratori», interviene il segretario regionale Slc Cgil Antonello Marongiu, soddisfatto per la crescita «degli spettatori, degli incassi e delle rappresentazioni».
Il successore
L'identikit è presto fatto. Ma a chi corrisponde? Truzzu giura di non averci ancora pensato. Anche perché deve decidere se seguire la pista locale o quella nazionale. Chi potrebbero essere i sardi? Non l'ex sovrintendente Mauro Meli («uno dei motivi per cui ci hanno votato è il desiderio di cambiamento che non significa ritorno al passato», dice Truzzu). Tra i papabili ci sarebbe Massimo Mancini, direttore del Teatro di Sardegna. Non sarà facile individuare uno “straniero”: l'unico libero è Cristiano Chiarot che, un mese fa, ha lasciato il “Maggio fiorentino”. Altrimenti si dovrebbe aspettare il 2020 quando scadrà il mandato di Carlo Fuortes al Teatro dell'opera di Roma. Nomi che, però, non convincono perché, nell'Anfols (l'associazione delle fondazioni lirico sinfoniche), hanno votato spesso in maniera opposta rispetto a Orazi. «Una cosa positiva», sorride Truzzu, «comunque c'è: nessuno mi ha ancora chiamato per proporsi».
Marcello Cocco