Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex Marino: i calcinacci della vergogna Dopo l'ultimo allarme i Vigili del fuoco hanno delimitato l'a

Fonte: L'Unione Sarda
23 luglio 2019

POETTO.

Blocchi pesanti decine di chili sono caduti sul versante della spiaggia. Pericolo grave e incontrollabile

Ex Marino: i calcinacci della vergogna Dopo l'ultimo allarme i Vigili del fuoco hanno delimitato l'area dove si sono registrati crolli 

Quando hanno risposto al telefono, gli operatori del 115 si sono probabilmente guardati negli occhi. «Di nuovo?», è stata probabilmente la domanda “pronunciata” dalle loro pupille. «C'è stata una caduta di calcinacci nel vecchio ospedale Marino», è stato l'allarme dato da un cittadino nel pomeriggio di sabato.
L'intervento
Così, i Vigili del fuoco si recati in quell'edificio, sempre più deteriorato dal tempo e dall'incuria. E hanno fatto l'unica cosa che potevano fare: “mettere in sicurezza”, come si dice in gergo. Hanno cioè verificato se la caduta di calcinacci potesse essere pericolosa per i frequentatori di quel tratto di spiaggia. Poi, visto che i pezzi di cemento erano caduti all'interno della recenzione sistemata da tempo immemorabile, hanno creato una “gabbia” con un nastro di plastica bianco e rosso per delimitare ulteriormente la zona.
La situazione
Il quadro è sconfortante: l'ex Marino cade letteralmente a pezzi. Tutto l'intonaco dei balconi del primo piano è andato: ormai si vedono i mattoni “vivi”. E crepe sempre più vistose si aprono al secondo piano. Nella parte che guarda verso il mare, addirittura, ci sono blocchi di muro di qualche decina di chili. Cadute recenti: mentre i detriti del passato sono seminascosti dalla vegetazione che cresce e rigoglioso e hanno un colore ormai sbiadito, questi pezzi mostrano un bianco candido.
Il pericolo
Un gioiello che meriterebbe ben altra sorte e che, invece, si deteriora giorno dopo giorno. E che rappresenta anche un pericolo: l'intera struttura è stata transennata, a vigilare su di essa c'è una guardia giurata ventiquattro ore al giorno. Ma controllarlo è quasi impossibile: il vigilante deve occuparsi anche dell'edificio attiguo, l'ex pronto soccorso. Impossibile essere costantemente nei pressi della struttura. E, se anche fosse possibile, la “visita” all'interno dell'ex ospedale rappresenta una sfida per tanti ragazzini che non hanno difficoltà a superare la recinzione nella parte verso il mare. Non solo ragazzini, a dirla tutta: quelle stanze offrono riparo a sbandati che cercano un tetto sotto il quale dormire e a tossici in cerca di “pace”. Un luogo, dunque che, nonostante i divieti, è frequentato. Le cadute di calcinacci risultano, quindi, pericolose.
La struttura
A disegnare l'edificio fu l'architetto Ubaldo Badas: doveva accogliere una colonia estiva, la “colonia Dux”; la costruzione iniziò nel 1937 ma non fu completata a causa della guerra. Terminato il conflitto, la struttura fu trasformata in ospedale. Per trentacinque anni accolse migliaia di pazienti; nel 1982 il trasferimento dall'altra parte della strada, nell'ex hotel Golfo degli angeli (noto come Esit). L'inizio della fine per l'edificio che, intorno al 1990, fu abbandonato definitivamente al suo triste destino.
Marcello Cocco