Rassegna Stampa

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Il metano arriva nell’Isola entro il 2019. Regione: ‘Posticipare uscita da carbone’

Fonte: web sardiniapost.it
9 luglio 2019

Il metano arriva nell’Isola entro il 2019. Regione: ‘Posticipare uscita da carbone’

Il metano arriverà in Sardegna già da quest’anno. Lo ha annunciato il presidente di Confindustria Maurizio De Pascale aprendo un convegno sui benefici del gas naturale per l’intera regione organizzato con Fb&Associati, presente l’assessora regionale all’Industria Anita Pili. “Ci sono investimenti in atto da parte di privati per oltre 500 milioni di euro, a cui si aggiungono i 200 della Regione in campo da anni – ha spiegato il numero uno degli industriali sardi -. È in corso la realizzazione di parecchie reti in almeno cinquanta comuni della Sardegna, parliamo di cantieri tangibili che hanno già creato circa seicento posti di lavoro, anzi in certi casi abbiamo verificato situazioni di carenza di personale”. Ovviamente, ha sottolineato De Pascale, “entro l’anno avremo solo le prime distribuzioni di gas metano, poi nel 2020 la situazione più completa. Nel giro di due anni massimo sarà possibile realizzare la distribuzione delle reti in tutta la Sardegna”. Tuttavia, secondo il presidente di Confindustria la metanizzazione dovrà “essere completata con la dorsale perché – ha chiarito – con un collegamento fisico possiamo mettere in campo compensazioni molto più facili dal punto di vita tariffario”. E sulla dorsale ha incentrato il suo intervento l’assessora Pili. “Stiamo interloquendo con il governo nazionale affinché si capisca la necessità di costruirla. È una infrastruttura che garantirebbe l’autosufficienza anche delle attività industriali”, ha detto. Quanto al ‘Phase out Carbone 2025’, l’esponente della Giunta Solinas ha ricordato il dialogo in corso con il sottosegretario dello Sviluppo economico e ribadito la posizione della Regione: “Oggi il fabbisogno energetico rappresentato dalle fonti rinnovabili si attesta al 30 per cento e da qui al 2025 riuscire a coprirlo al 100 per cento ci sembra eccessivo, non realizzabile, anche perché un sistema solo con rinnovabili non può garantire la continuità di energia per gli stabilimenti industriali”. “Abbiamo già trasmesso le nostre osservazioni dove si evidenzia la necessità di prorogare il phase out dal carbone al 2030”, ha ribadito l’assessora.