Si chiude il 30 giugno nel Castello di San Michele la mostra collettiva della scuola d'arte di fotografia dello studio Fine Art. È la fine del percorso dei corsi annuali tenuti da Michelangelo Sardo e seguiti da un gruppo di appassionati che per la prima volta espongono le loro opere al pubblico. Andrea Aversano, Letizia Bruni, Maria Luisa Ciccu, Silvania Piras, Rita Bacchiddu, Alessandro Carrus, Roberto Mulas, Dino Pistillo e Simone Porrà, con i loro progetti, sono i protagonisti dell'esposizione e accoglieranno i visitatori l'ultima domenica del mese per la grande festa di chiusura, a ingresso gratuito, dalle 20.30. Nel frattempo la mostra, aperta dal 15 giugno, può essere visitata ogni giorno (lunedì escluso) di mattina dalle 10 a mezzogiorno e la sera dalle 16 alle 19.
La vetrina
Nella cornice del Castello di San Michele prende spazio, come ogni anno, con il supporto del consorzio Camu, l'esposizione collettiva nella quale si presentano i lavori fatti dagli allievi fotografi a conclusione dei corsi. «Ogni artista - spiega il curatore della mostra Michelangelo Sardo, da dieci anni impegnato nella formazione di fotografi professionisti e stretto collaboratore di numerosi artisti - presenta il suo progetto individuale, realizzato in piena libertà espressiva, indagando i percorsi inattesi e i piani più classici del linguaggio fotografico: la maggior parte degli allievi ha voluto seguire il canovaccio minimo di un comune denominatore piegato lungo i percorsi del sogno, della memoria, della condizione umana». Lavori in bianco e nero, ma con sfumature colorate, dalla figura allo still life al paesaggio, in modo da creare giochi di forme e luci. La libertà di linguaggio caratterizza la mostra, permettendo ai singoli artisti di esprimersi con diverse tecniche: infatti i progetti sono concepiti in modo che l'opera rispecchi il percorso e la personalità di ciascuno dei partecipanti.
L'insegnamento della scuola d'arte di fotografia è quello di indicare ai suoi allievi una strada per potersi esprimere liberamente e per distinguere il linguaggio specifico della fotografia e renderlo fruibile a chiunque l'osservi.
La mostra, inaugurata il 15 giugno scorso, può essere visitata mattina e sera.