Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le ville diventano alberghi e B&B Turisti in aumento: i proprietari chiedono il cambio di destinazio

Fonte: L'Unione Sarda
29 maggio 2019

POETTO.

Ospiti stregati dalle camere con panorama mozzafiato a due passi dal mare

Le ville diventano alberghi e B&B Turisti in aumento: i proprietari chiedono il cambio di destinazione d'uso 

Una finestra sul mare: i promontori della costa sud orientale sullo sfondo e, più vicino, il profilo della Sella del Diavolo. Basta voltare lo sguardo per ammirare lo stagno di Molentargius e Monte Urpinu. Spettacolo straordinario che unito alla possibilità di uscire di casa ed entrare direttamente (quasi) in acqua, spiega bene il perché negli ultimi anni sia esplosa una tendenza: la crescita esponenziale di bed and breakfast e piccoli alberghi a ridosso del Poetto, con tante nuove domande presentate nell'ultimo anno in Municipio per trasformare la propria abitazione (o quella di genitori e nonni) in struttura capace di accogliere i turisti. Sul tema si sono di recente confrontati anche i due candidati sindaco Paolo Truzzu e Francesca Ghirra. «Lavorerei con un sistema diffuso incentivando i proprietari a convertire gli edifici esistenti in strutture ricettive», ha detto Truzzu. «Si tratta di un percorso già avviato da molti cittadini che hanno presentato richiesta per creare piccoli alberghi vista mare», ha spiegato Ghirra.
Sempre più turisti
Edifici poco utilizzati, se non cadenti, ristrutturati e rivisitati per fare impresa e creare lavoro, o magari per realizzare una sorta di albergo diffuso (diviso in più caseggiati ma con una “testa” sola) dando nuova vita al rione più estivo della città. «Stando attenti a non snaturare l'ambiente: si tratta pur sempre di ville inserite in un contesto particolare», sottolinea Alessandro Cogoni, che da un piccolo b&b nato nel 2010 è passato, col tempo, a gestire l'albergo Nautilus in via Dei Villini. In origine (era il 2014) si trattava di una struttura unica, poi la crescente richiesta ha spinto il proprietario ad acquistare la casa a fianco e metterla in comunicazione col corpo centrale (2018), quindi a fare altrettanto con una terza abitazione, «venduta dagli eredi», ora da rivedere completamente. Espansione che dimostra l'imponente crescita del movimento turistico («si lavora tutto l'anno, soprattutto con gli stranieri») e spiega il motivo per il quale la zona potrebbe trasformarsi - in parte - da residenziale a ricettiva.
Le testimonianze
«È cambiato tutto con l'arrivo delle compagnie low cost», spiega Antonio Roccabianca, da dieci anni attivo nel campo col suo affittacamere “Profumo del mare” realizzato nella casa del nonno. Un pioniere, «all'epoca eravamo quattro o cinque», che oggi vede allargarsi un'offerta sempre più necessaria: «Con quei voli la stagione si è allungata, qui al Poetto si lavora da marzo a dicembre. Il movimento è molto positivo, e ha contribuito alla riqualificazione delle abitazioni. Arrivano visitatori da tutto il mondo». Così è avvenuto anche per la “Villa del mare”, un “boutique hotel” realizzato in un'abitazione di inizio Novecento, e per la “Villa Maria Luisa”, edificio proprio davanti alla spiaggia. La “Villa beach city” si trova nella casa in cui si trasferiva durante l'estate Mario De Sotgiu, sindaco di Cagliari dal 1979 al 1980: il figlio Giulio l'ha trasformata in b&b «e sono contento di averlo fatto». Era il 2004: «Oggi la clientela è molto cambiata, e il quartiere sicuramente è migliorato. Più siamo, più lavoriamo. La concorrenza non fa male». Opinione condivisa da Luigi Trudu, dal 2001 proprietario del “Lewis”, perché «siamo comunque pochi rispetto alla domanda». Tante richieste spingono altri proprietari a trasformare la casa in punto di accoglienza, magari con piscina e terrazza sul mare, giardino e prato verdi e la possibilità di cenare sulla sabbia. Comprare una villa e riconvertirla, o ristrutturare la propria «cambiandone l'interno senza modificare le facciate», è costoso «ma poi si viene ripagati dall'afflusso di turisti» è sicuro Cogoni.
Bancomat e collegamenti
Certo non mancano i problemi. «Non ci sono bancomat e punti informativi», sottolinea Roccabianca, «il parco non ha cartelli neanche in italiano, non ci sono collegamenti con Calamosca e con la Sella del Diavolo: gli stranieri arrivano e cercano subito di arrivarci per fare trekking, ma il giro è lungo. Il Poetto ha molto successo e i turisti potenzialmente potrebbero essere molti di più. Si potrebbe fare meglio».
Andrea Manunza