Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sul bus, a piedi o al mare: tanti i turisti cafoni

Fonte: L'Unione Sarda
27 maggio 2019

IN VACANZA.

Viaggio tra chi “dimentica” le regole del vivere civile (e pretende pure di viaggiare senza biglietto)

Sul bus, a piedi o al mare: tanti i turisti cafoni Attraversano fuori dalle strisce, abbandonano i rifiuti in spiaggia, rubano sabbia dagli arenili 

Italiani cafoni, turisti rispettosi e ben educati: un luogo comune che merita di essere sfatato. Perché, spesso, gli stranieri che sbarcano in città non danno dimostrazione di conoscere le buone maniere. Giusto il tempo di sbarcare dalla nave da crociera e le regole del vivere civile imparate nei propri paesi vengono dimenticate. Un'esagerazione? Chi in Germania o nel Regno Unito attraversa una strada trafficata fuori dalle strisce? I turisti appena sbarcati lo fanno senza alcun ritegno in via Roma, nonostante la presenza di attraversamenti pedonali a poche decine di metri.
Il giro
Nella metropolitana di Londra gli italiani vengono giustamente rimproverati se, nelle scale mobili, si mettono uno a fianco all'altro, anziché stare sulla destra. Nella parte alta del Largo, invece, si formano enormi assembramenti che impediscono il passaggio agli altri pedoni. E le barriere umane si creano anche in spazi più o meno stretti come le scalette Santa Chiara o le viuzze di Castello.
I solitari
Magari - si potrebbe obiettare - la colpa è anche delle guide che accompagnano i turisti nel loro tour per la città, in difficoltà nel gestire gruppi così numerosi. Ma anche chi gira per conto suo non dà prova di grande civiltà. In tutto il mondo, chi ha un'urgenza fisiologica entra in un bar: in piazza Costituzione sono tantissimi i locali pubblici. Eppure c'è chi si inventa un bagno fai da te e risolve il problema usando il muro del Bastione. E anche quelli che si spostano portandosi dietro la famiglia non si comportando meglio: qualche giorno fa, un bambino, sceso dalla nave da crociera con i genitori, strappava le foglie delle piante che incontrava. Il padre e la madre? Zitti. In compenso, si arrabbiano - e tanto - quando in un locale commerciale nessuno parla la loro lingua. Lamentela comprensibile se arriva da un anglofono. Ma i più “incattiviti” sono i francesi che, forse, non si sono ancora rassegnati alla fine della loro grandeur .
In pullman
Ma il meglio di sé (o, forse, è il caso di dire il peggio di sé) i maleducati d'importazione lo danno sui bus. Come fanno, peraltro, tantissimi cagliaritani, tanti turisti scelgono la portina centrale per salire. E, spesso, “dimenticano” che sui mezzi pubblici serve un documento di viaggio. «Alcuni», racconta un verificatore, «fingono di non capire, di non sapere che devono avere il biglietto». E, quando si rendono conto che dovranno pagare cinquanta euro di multa, comincia la pantomima. «Sanno che i cagliaritani guardano con simpatia i turisti e cominciano ad alzare la voce per attirare l'attenzione dei passeggeri e cercare, così, la loro solidarietà». Naturalmente - ma questo primato è condiviso con i cafoni made in Cagliari - non mancano certo quelli che mettono i piedi sui sedili.
I giovani
Ovviamente non si deve generalizzare: la maggior parte dei turisti si comporta correttamente. Ma, appunto, in tanti hanno la tendenza a dimenticare le buone maniere. Così, nelle vie del centro, cuore pulsante della movida, soprattutto nelle ore notturne del fine settimana, si aggirano gruppi di giovani turisti alticci (e rumorosi). E, esattamente come fanno i loro coetanei sardi, abbandonano i loro rifiuti dove capita.
I luoghi
Problemi diurni, invece, al Bastione: ormai sono poche le lastre di marmo integre nate per essere panchine. I turisti (ma non solo loro) salgono sopra per fotografare il panorama e finiscono con il distruggerle. Al Poetto, invece, spesso “dimenticano” di raccogliere i rifiuti che restano così nell'arenile.
Marcello Cocco