Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti, allarme a Sant'Elia

Fonte: L'Unione Sarda
9 maggio 2019

 


Rifiuti in strada a Sant'Elia, il rischio è l'emergenza sanitaria.

Sono ormai troppe le discariche disseminate sui marciapiedi e lungo le strade del quartiere. Cumuli di immondizia indifferenziata e buste rigonfie di materiali organici restano per giorni e giorni nel rione dopo essere stati frettolosamente abbandonati. Sono proprio i rifiuti organici a rappresentare il maggior pericolo sanitario, che crescerà sensibilmente con l'arrivo del caldo.
La bonifica straordinaria per contenere il pericolo non può essere l'arma vincente. Il giorno successivo agli interventi imposti dalla Assl, ordinati dal Comune e avviati dalla De Vizia-Econord, le montagne di spazzatura ricominciano a crescere in via Schiavazzi, nei giardini-parcheggio dei palazzoni, a due passi dalle fermate del bus, sin troppo vicino al piccolo parco-giochi di piazza Demuro.
Dal Municipio
«Interveniamo, a volte su diretta richiesta della Assl, ma ci scontriamo con problemi ben più grandi, a cominciare da chi non paga la Tari e continua a disfarsi in strada dei rifiuti. A fronte di una buona parte dei residenti che agisce correttamente, ce n'è un'altra che non si mette in regola. Purtroppo a Sant'Elia esiste una netta differenza, sul piano dello smaltimento dei rifiuti, tra chi abita nel vecchio borgo e chi risiede nel “nuovo” quartiere», spiega Roberto Montixi, dirigente del servizio comunale Igiene del suolo. «Sarà un percorso lungo che non può però passare attraverso le ripetute campagne di bonifica per far fronte all'emergenza. Non sarebbe neppure giusto nei confronti di chi il porta a porta lo fa correttamente».
I residenti
Ha parecchio da dire e tanto da contestare il presidente del comitato di quartiere, Billo Vistosu. «Dicono che non paghiamo la Tari? Ebbene, io la pago: 640 euro l'anno. Getto la spazzatura nel cassonetto ma quando è strapieno che faccio? Credo che lo smaltimento avvenga con tempi lenti, inadeguati per questo rione che continua a essere abbandonato al di là dei nuovi giardini e del lungomare».
In Castello
Intanto nel rione di Castello è stato attivato ieri pomeriggio un servizio di customer care nelle nuove mini isole ecologiche. Servizio confermato anche nelle vie Garibaldi e Sulis. Servirà ad assistere i residenti nell'utilizzo delle mini isole ecologiche ad accesso controllato con la tessera. «Fino a questo momento - spiegano in Municipio - l'utilizzo delle mini isole è stato limitato a causa della presenza nelle stesse zone dei cassonetti stradali che, però, in questi giorni verranno rimossi». Dal lunedì al sabato (dalle 8,30 alle 12 e dalle 16,30 alle 20) due addetti saranno a disposizione nelle diverse postazioni.
Le verifiche
I Riformatori sardi, con il coordinatore del tavolo elettorale, Giorgio Angius, il candidato sindaco del centrodestra, Paolo Truzzu, e i rappresentanti delle altri forze di coalizione, hanno visitato Castello per sentire dagli abitanti quali siano le emergenze del rione. Dal problema ormai “storico” degli ascensori alla mobilità e ai parcheggi. Ma anche le transenne disseminate in più punti e ora anche il caso-rifiuti. Secondo i Riformatori il quartiere è «diventato una discarica e nei programmi del Comune questa infelice condizione dovrebbe continuare con l'assurdo progetto che costringe i cittadini a lasciare i sacchetti di fronte alla porta di casa per 3 frazioni - come plastica, carta e secco indifferenziato - su 5, per le altre invece è possibile usare i nuovi cassonetti con la tessera di riconoscimento». Dito puntato sul progetto: «Proporremo di utilizzare i cassonetti con tessera per le 5 frazioni, liberando i cittadini dall'obbligo degli orari di conferimento e studiando il miglior posizionamento di isole».
Andrea Piras