Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'ultimo giorno della prefetta: il tavolo sui minori

Fonte: L'Unione Sarda
6 maggio 2019

Romilda Tafuri lascia dopo dieci mesi di intenso lavoro: dai pastori all'Aias e al Porto Canale

 

Al lavoro fino all'ultimo minuto dell'ultimo giorno: alla vigilia della pensione la prefetta Romilda Tafuri ha ospitato la presidente del Senato Elisabetta Casellati e ricevuto il vice premier Luigi di Maio. Ma, quel che più conta, ha convocato l'Osservatorio provinciale sui fenomeni di devianza giovanile dopo il terribile episodio di Carbonia dove un ragazzino è stato brutalmente pestato. Segnale preciso: «Dobbiamo metterci tutti intorno a un tavolo e lavorare in modo che la gran parte dei giovani trovi il coraggio di isolare i gradassi. Famiglia, scuola, amministrazioni: serve un intervento diverso dall'ordine pubblico che c'è ed è importante ma non basta».
Non si può né si deve parlare di bullismo.
«No e questo ce lo siamo chiariti sin dalla prima riunione, lo scorso inverno, dopo i fatti accaduti in una scuola di Senorbì (uno studente ha ferito in classe un compagno con un coltello): sono situazioni di disagio che diventano devianza e poi criminalità».
C'era anche un rappresentante della consulta degli studenti.
«Sì e il suo contributo è stato importante»
La protesta dei pastori è stato un momento particolarmente delicato del suo lavoro a Cagliari.
«L'ho vissuta con impegno insieme a chi ha voluto unire le forze mirando a una linea comune affinché gli interessi contrapposti potessero convergere».
Le vertenze legate al mondo del lavoro che hanno richiamato l'attenzione della prefettura sono state tante: Aias, Sider Alloys (ex Alcoa), per citarne due.
«Ci siamo occupati di tutte le vicende: dove le situazioni sono complesse l'istituzione si presenta come un interlocutore serio. Io lo dico sempre: garantiamo l'impegno ma non il risultato. E comunque ho sensibilizzato gli organi di governo, perché il compito del prefetto è di raccordo fra territori e centro».
Resta in piedi la questione sul Porto Canale con decine di posti di lavoro a rischio.
«Per la prima volta ci siamo riuniti in prefettura e qui abbiamo raccolto le richieste dei lavoratori. Ho sensibilizzato il viceministro per le Infrastrutture che ha convocato un tavolo nazionale tutt'ora in corso».
A proposito di governo, quest'anno tanti ministri hanno fatto tappa a Cagliari.
«Abbiamo lavorato in modo da sollevare il livello del capoluogo sardo rispetto alle altre città italiane. Solo stando qui ho colto, ad esempio, il problema dell'insularità di cui ho parlato a più riprese».
In alcuni rioni della città è grave il problema delle occupazioni abusive di case pubbliche.
«Con la Procura della Repubblica e tutti gli enti interessati ci siamo occupati della questione e a piccoli passi stiamo ottenendo risultati: ci muoviamo nel rispetto delle direttive del ministero valutando nel contempo il contesto sociale».
C'è stata la drammatica notte dell'alluvione dell'ottobre 2018.
«Esperienza dolorosa, con due vittime, ma in cui si è agito con grande sinergia: siamo stati tutti qui a seguire in diretta gli avvenimenti. L'intuizione di ricorrere alla base di Decimo per il salvataggio dei superstiti ha dato il risultato sperato. Il capo della Protezione civile Borrelli e l'allora presidente della Regione Pigliaru sono venuti in prefettura per ringraziare tutti: per la prima volta attorno ai soccorsi non ci sono state polemiche».
Esiste un'emergenza migranti?
«Il numero si è dimezzato negli ultimi mesi e la gestione di tutti coloro che sono nel nostro territorio è stata attenta: abbiamo lavorato ascoltando e tenendo conto di tutte le situazioni. Si può fare, anzi, è obbligatorio farlo».
È stato difficile capire il territorio cagliaritano?
«Ho lavorato sin dal primo minuto per questo, e ho raccolto molti attestati di stima. Ecco perché sono dispiaciuta di andare via anche se sono contenta perché noto che è stato colto il significato che do al mio lavoro che per me è impegno e dovere».
Ed è il suo modo di dire grazie a tutti.
Maria Francesca Chiappe