Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Grande commozione a Pula, oggi pellegrinaggio a Nora

Fonte: L'Unione Sarda
3 maggio 2019

Il cammino del santo guerriero nei luoghi del martirio

 

Festa di popolo tra costumi e colori lungo le strade di Cagliari
A Giorgino il cambio del cocchio: la processione è più spirituale 

 

Prima di Efis, nulla al mondo è stato replicato per 363 volte riuscendo a regalare, ad ogni singola ripetizione che tale in realtà non è, emozioni sempre più forti. E nuove, soprattutto. Potrà anche bastare, un solo miracolo in tutta la “carriera” (e che miracolo: liberare Cagliari dalla peste), per essere santo, ma il Martire glorioso non è tipo che sa accontentarsi e ne compie sempre di nuovi. Tutti gli anni. Li fa per categorie (commercio, turismo, ricettività, visibilità di Cagliari a livello mondiale) e - molti devoti lo sostengono - anche personali: a lui si rivolgono tanti cagliaritani che non hanno il lavoro o una buona salute, o non l'ha un familiare. E quando l'intercessione chiesta a Efis è concessa, la devozione dei fedeli aumenta e con essa quella dell'Unesco (l'organizzazione per la cultura delle Nazioni unite), che farà della Festa un patrimonio immateriale dell'umanità. Il vero miracolo di Efisio è riuscire a coinvolgere completamente tantissime persone, a partire dai confratelli e dalle consorelle di tutte le Arciconfraternite, per continuare con la Diocesi, il Comune e, soprattutto, la gente. Cioè i devoti. C'è tanto lavoro, quasi tutto volontario, dietro lo spettacolare scioglimento del voto promesso e sempre mantenuto con Sant'Efisio. I gruppi folk provenienti anche dai paesi più lontani non vogliono mai mancare alla Festa.
Il lungo pellegrinaggio
E se la kermesse di Cagliari, con i colori dei costumi di tutta l'Isola e la devozione, è stata emozionante (dal vivo e sugli schermi di Videolina, che la segue in diretta ovunque), non lo è di meno il pellegrinaggio del Santo, che dopo la grande festa cagliaritana ha raggiunto Villa Ballero, a Giorgino, per spostarsi nel cocchio di campagna (gelosamente custodito dai Ballero, il cui ruolo nella Festa è vissuto con senso di responsabilità e orgoglio) e per indossare abiti meno formali. «Proprio a Giorgino», commenta Giancarlo Sanna, presidente dell'Arciconfraternita del Gonfalone (custode del voto nei confronti di Sant'Efisio), «la processione si spoglia dei colori della festa e assume una spiritualità maggiore». Il voto nei confronti del Martire non si può fermare nemmeno con le bombe: non lo fecero nemmeno quelle Alleate nel 1943, quando il simulacro fu portato in processione su un furgone della latteria “Gorini”.
Accoglienza festosa
Dovunque Sant'Efisio sia andato, la sera del primo, ha trovato devoti commossi: così è stato a La Maddalena Spiaggia e a Su Loi, nel territorio di Capoterra, ma l'entusiasmo ha animato anche Villa d'Orri (della famiglia Manca di Villahermosa) e tutta Sarroch: la parrocchia di Santa Vittoria - dove il simulacro del Santo è giunto a bordo di un mezzo dell'Esercito - ha dato un tetto a Efisio per la notte della grande parata.
Di nuovo in cammino
Ieri la ripresa del pellegrinaggio, con l'Alter nos instancabile alla guida del lungo corteo a piedi che da Sarroch ha raggiunto Villa San Pietro. Poi di nuovo a piedi, nella tarda mattinata, verso la parrocchia di San Giovanni Battista a Pula, con un certo ritardo: una lunga sosta si è resa necessaria al ponte all'ingresso del paese, ma poi i pellegrini dietro il simulacro hanno raggiunto la parrocchia di San Giovanni Battista: don Marcello Loi ha celebrato una funzione religiosa. «Una festa molto partecipata in una splendida giornata di sole», si entusiasma Carla Medau, sindaca di Pula: «Sant'Efisio è invocato per le grazie a favore delle famiglie sarde», aggiunge, «ma è anche protagonista della promozione internazionale di una terra che gli è molto legata, e lo dico con profondo rispetto». A Pula il Santo è accolto da circa sessantamila bandierine di raso colorate, frutto del lavoro di alcune donne coordinate per conto dal Comune da una consigliera comunale della maggioranza: Angela Mascia. «Le confezionano», dice, «alcune donne della comunità-alloggio Fra' Nazareno, gestita dalla “Piccola Parigi” di Buggerru. Le volontarie usano sei macchine da cucire fornite dal Municipio». Il raso è fornito dal Comune, dai commercianti e dai pulesi.
Il luogo del martirio
Alle 17.30 un'altra messa e poi Efis ha raggiunto Nora. Oggi alle 11 la solenne celebrazione presieduta dall'Arcivescovo di Cagliari monsignor Arrigo Miglio, alle 17,15 altra messa e poi la processione verso l'area archeologica di Nora. Il rientro alla chiesetta intitolata a Sant'Efisio, particolarmente suggestivo, sarà dalla spiaggia, poi si riprenderà la strada per Pula, alle 19.30. Sabato il Santo percorrerà a ritroso tutte le tappe: Villa San Pietro, Sarroch, Villa d'Orri, Su Loi, La Maddalena Spiaggia, Giorgino (cambio di cocchio e di abiti) e poi - a tarda notte - la chiesetta di Stampace, dopo aver annunciato al commissario regionale che il voto, anche questa volta, sarà stato sciolto.
Le grandi emozioni
Impossibile stabilire quale sia stato, il primo maggio a Cagliari, il momento più emozionante della Festa curata dalle Arciconfraternite e dal Comune. Certo, le sirene di tutte le navi in porto che suonano insieme mentre Sant'Efisio, nel suo cocchio, procede tra i fiori de sa ramadura in via Roma tocca il cuore, ma lo fa anche vedere quanto i confratelli e le consorelle si spendono per la buona riuscita della festa che accompagna lo scioglimento del voto. Ma, ad emozionare, è stato anche vedere che la città di Cagliari per la prima volta, in oltre tre secoli e mezzo, è rappresentata da una donna, Raffaella Lostia, funzionaria del Comune scelta da Massimo Zedda in uno dei suoi ultimi atti come sindaco, prima dell'arrivo del commissario regionale. E poi c'è stato il concerto in piazza del Carmine, organizzato da Ottavio Nieddu, con Elena Ledda, Luigi Lai (presente alla Festa da 46 anni) e altri grandi nomi della musica sarda.
Ambasciatore del turismo
Al di là delle polemiche degli animalisti sull'utilizzo di cavalli e di buoi - uno dei quali è scivolato a Stampace, ne scriviamo nella pagina a fianco - per trainare il cocchio durante la processione, e della donna travolta da un'auto la sera del Primo maggio a Sarroch mentre spargeva petali di fiori sulla strada per sa ramadura , Cagliari aspetta il rientro del Santo dopo una Festa di grande successo popolare e turistico. Non a caso, tra i devoti cresce il numero di ristoratori e titolari di strutture ricettive. Perché, alla fine, alla Sardegna servono molti miracoli, ma uno in particolare: quello economico. Sant'Efis, prega po nosus.
Luigi Almiento