Rassegna Stampa

web Vistanet Cagliari

Oggi a Cagliari è il grande giorno di Sant’Efisio: è la festa numero 363

Fonte: web Vistanet Cagliari
2 maggio 2019


Oggi a Cagliari è il grande giorno di Sant’Efisio: è la festa numero 363
Oggi è il giorno della processione solenne, che dura più giorni (1-4 maggio) e ripercorre le tappe del martirio di Sant'Efisio: parte oggi dalla chiesa di Sant'Efisio, situata nel centro di Cagliari nel rione di Stampace e si snoda lungo un percorso articolato per le vie del centro di Cagliari per giungere al villaggio di pescatori di Giorgino nel primo pomeriggio.

     
Oggi è il giorno della processione solenne, che dura più giorni (1-4 maggio) e ripercorre le tappe del martirio di Sant’Efisio: parte oggi dalla chiesa di Sant’Efisio, situata nel centro di Cagliari nel rione di Stampace e si snoda lungo un percorso articolato per le vie del centro di Cagliari per giungere al villaggio di pescatori di Giorgino nel primo pomeriggio.

L’uscita da Cagliari è caratterizzata dalla forte presenza di rappresentanze da tutte le parti dell’isola che giungono indossando i propri costumi caratteristici, gruppi sulle traccas, suonatori, cavalli e cavalieri, mentre alcuni tratti del percorso cittadino vengono coperti da lanci di petali di fiori.

Dalla uscita di Cagliari il corteo oggi si assottiglia e prosegue effettuando lungo il percorso alcune soste per ricevere atti di devozione ed offerte proseguendo fino a Giorgino dove, per antico voto di un devoto, vengono ancora oggi custoditi dalla sua famiglia il cocchio da campagna e gli abiti da viaggio del Santo.

Dopo il cambio, riprende la processione il proprio viaggio con alcune soste e celebrazioni eucaristiche per fermarsi per la notte nel centro marino e industriale di Sarroch.

Lungo tutto il percorso della processione si assiste al rito della sa ramadura che era stato già in parte effettuato a Cagliari ma in maniera molto più contenuta. La pratica consiste nel ricoprire il percorso su cui passerà la processione con erbe odorose e petali di fiori che una volta calpestati inonderanno l’aria di un profumo intenso mentre con il gioco dei colori tutto il percorso assume l’aspetto di un variegato tappeto che continuamente si modifica in disegno e profumo: elicrisio, menta, mentuccia, mimosa, mirto, felci, rose, rosmarino, narcisi, finocchietto, salvia e pistoforo, alcune delle erbe ed essenze utilizzate. L’utilizzo di tali essenze potrebbe forse essere ricollegato alla pratica esistente durante la grande peste barocca in Sardegna al tempo di Filippo IV quando si utilizzavano piante come la menta per difendersi dal contagio che, secondo la dottrina “aerista” si pensava avvenisse attraverso l’aria, dice Nunez de Castro: “la causa comun è da ricercarsi di solito nell’aria alterata”.

Bandiere e strisce di carta colorata a formare una tettoia colorata e agitata dal vento completano lo scenario attraverso il quale si snoda il lungo corteo per tutta la durata dei 40 km di andata e di ritorno di questi quattro giorni di devozione a compimento del voto fatto al Santo dalla città di Cagliari durante la peste del 1656.

Un discorso a parte merita anche la presenza di cavalli e cavalieri lungo l’intero percorso insieme a volte anche a carrozzelle trainate da cavallini agitati e nervosi. Le bardature degli animali sono un trionfo di sonagliere piene di campanelli e bubbole che tintinnano con l’andatura e riempiono l’aria di una nuova musica che va a mescolarsi ai canti, alle litanie, ai goccius e ai suoni di launeddas.

2 maggio

Da Sarroch la mattina dopo la messa la processione riprende il cammino per Villa San Pietro e Pula, che rappresentano importanti centri di partecipata venerazione e dove vengono ripetute le celebrazioni eucaristiche in onore del santo.

3 maggio

Sant’Efisio giunge infine a Nora, dove venne giustiziato, e dove, ad memoriam, vengono celebrate sante messe accompagnate da una processione che percorrendo la spiaggia raggiunge il luogo in cui si tramanda sia avvenuto il martirio. Al termine della giornata, a sera, il simulacro del Santo riprende il cammino per ritornare a Pula dove rimane per la notte.

4 maggio

Da Pula, presto la mattina dopo la messa delle 8, inizia il rientro del corteo verso Cagliari seguendo la stessa cronologia della andata e effettuando le stesse soste e cambi di carro e di abbigliamento a Giorgino per giungere finalmente a tarda notte e rientrare con processione solenne nella Chiesetta di Stampace.

La processione di rientro a Cagliari è intensa e suggestiva perché avviene a lume di candela, in mezzo a canti di preghiera, suoni, gruppi in costume e cavalieri.

Se all’andata il carattere forte è sicuramente marcato dagli abiti e dalle traccas multicolori, il rientro al buio a lume di candele e fiaccole provoca una intensa emozione generale che si avverte nell’aria. L’aver completato un rito, l’essere riusciti nuovamente a rispettare un impegno, il senso di appagamento per essere stati capaci di mantenere nel tempo questa presenza e la conferma di essere parte di tutto ciò è l’impressione che si prova forte nello scorgere i devoti lungo il ritorno in mezzo ai suoni delle launeddas e ai goccius cantati lungo il percorso.

Il rientro è vissuto da tutta la cittadinanza cagliaritana come un rituale di intensità particolarissima e forse sentito in maniera molto più intensa di quello della partenza.

Tornato il Santo nella Chiesetta di Stampace, la festa di Sant’Efisio si conclude con il rito religioso che segna il termine della celebrazione per l’anno in corso.