Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zona franca, l'iter non è bloccato L'Autorità portuale rassicura: «Nessuno vuole fermare la pratica

Fonte: L'Unione Sarda
29 aprile 2019

PORTO CANALE.

Massimo Deiana vola in Belgio per “vendere” la novità in arrivo

Zona franca, l'iter non è bloccato L'Autorità portuale rassicura: «Nessuno vuole fermare la pratica»

«Nessun allarmismo, la zona franca si farà». Massimo Deiana, presidente dell'Autorità portuale, non ha alcun dubbio. «Proprio in questo momento», dice, «sono in partenza per il Belgio: sarò ad Anversa e Rotterdam per presentare il nostro porto industriale e per “vendere” anche la zona franca».
L'allarme
La preoccupazione è legata alla lettera inviata da viale Trento nella quale il presidente della Regione Christian Solinas invita a bloccare l'attività gestionale di tutti i consorzi industriali dell'Isola in attesa di una riforma e di eventuali verifiche (sulle incompatibilità e inconferibilità, in base alla legge Severino, che esisterebbero negli organi amministrativi e nelle direzioni operative degli otto consorzi sardi).
L'iter
L'intervento di Solinas secondo Deiana non blocca però il procedimento per la realizzazione dei lavori del primo lotto della zona franca nel porto industriale. «I soldi, due milioni di euro», spiega, «ci sono. E c'è anche la conferenza di servizi del 29 marzo nella quale il Cacip, proprietario dei terreni su cui sorge il Porto canale, aveva ottenuto, dopo una difficile mediazione, da Comune e ufficio regionale per la Tutela del paesaggio il parere favorevole alla concessione edilizia. E ora l'iter burocratico va avanti».
L'interpretazione
Da dove nasce la preoccupazione? Dal fatto che ora la palla passa al Cacip cui compete l'appalto. Un atto che, a prima vista, sembra essere bloccato dalla lettera di Solinas. «A parte il fatto che non mi sembra che ci sia la volontà politica da parte di nessuno di bloccare questo intervento», spiega Deiana, «il presidente della Regione si è limitato a invitare i consorzi industriali a non fare alcun atto di straordinaria amministrazione, a non adottare atti gestionali. Ma questo appalto rientra nell'ordinaria amministrazione. E, dunque, il processo va avanti».
Il futuro
Deiana è talmente sicuro che arriva a ipotizzare un cronoprogramma. «Entro l'anno dovrebbe esserci la posa della prima pietra». E, visto che si tratta di un intervento non particolarmente complesso, i tempi di realizzazione sono abbastanza contenuti. «In pratica, si dovranno recintare i primi sei ettari destinati alla “zona franca doganale interclusa” e si dovrà realizzare il caseggiato destinato alla Dogana e alla Finanza».
La crescita
Sarà il primo passo di una zona franca - questo è l'auspicio - destinata a crescere. «In base alla richieste di insediamento potremo arrivare a 36, addirittura a 60 ettari». Un'area extra Unione europea nella quale viene sospeso il pagamento dei dazi all'importazione delle merci sino a quando non risulta la destinazione finale: solo se il prodotto lavorato è destinato all'Unione europea, sarà sottoposto a regolare tassazione.
Marcello Cocco