Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Discariche abusive: è emergenza rifiuti

Fonte: L'Unione Sarda
23 aprile 2019

DIFFERENZIATA. La mappa del degrado da Sant'Elia a Is Mirrionis, passando per Pirri e il cimitero di San Michele

 

Con il nuovo sistema di raccolta chi non ha pagato la Tari abbandona l'immondezza dove capita 

 

Chi non paga la tassa comunale sui rifiuti ha due modi per sbarazzarsi dei sacchetti dei rifiuti: gettarli nei pochi cassonetti rimasti in città (circa 1.200 a fronte degli 11.000 iniziali), oppure, nella peggiore delle ipotesi, abbandonarli in strada. Alcune zone della città sono diventate discariche a cielo aperto, dove cumuli di sacchetti svettano tra scarti di ogni genere. Così non è difficile trovare macerie di ristrutturazioni edilizie, materassi, bidet, lavandini, forni a microonde e tutto quello che ormai non è più utilizzabile. Capita spesso, dove ancora esistono i cassonetti per la raccolta differenziata, di notare equipaggi di furgoni e auto che in maniera furtiva e rapida scaricano sacchi di immondezza di ogni genere. I bidoni si riempiono in breve tempo, impedendo di fatto l'utilizzo da parte dei cagliaritani, che pagano regolarmente la Tari, residenti nelle strade nelle quali il servizio porta a porta non è ancora stato avviato.
E se con i mastelli tutto fila più o meno liscio nei rioni residenziali (Genneruxi, San Benedetto, Fonsarda, Monte Urpinu, Quartiere del Sole e Poetto) in altri il degrado è tangibile e gli immondezzai spuntano come i funghi: da Sant'Elia, a Is Mirrionis, passando per la zona del Brotzu e Pirri. È una lotta impari fra Comune e incivili. Alla fine la spuntano sempre questi ultimi che impiegano davvero poco tempo per riportare al vecchio degrado aree appena ripulite. La Polizia municipale ha istituito squadre speciali di agenti in borghese, ma senza un minimo di senso civico la battaglia è difficile da vincere.
Tour del degrado
Anche ieri mattina, lunedì di Pasquetta, gli addetti al ritiro dei rifiuti hanno lavorato con regolarità svuotando i contenitori. Niente hanno potuto, però, contro i letamai sparsi in città. In via Del Lentisco, a Pirri, una vecchia Ford è stata trasformata in un cassonetto dei rifiuti. Dentro e fuori c'è di tutto oltre alle classiche buste di immondezza, dai sedili d'auto ai secchi, dalle vecchie tv agli scarti di edilizia. Spostandosi di pochi metri, un cumulo di bustoni neri dal contenuto misterioso spunta all'incrocio con via Conte Biancamano.
Cambia la zona, ma non il decadimento. Di fronte al cimitero di San Michele si trovano estintori, vecchi frigoriferi e plastica a non finire. A fianco al camposanto, la stradina senza uscita e sterrata si presta benissimo, oltre che a prostitute e tossicodipendenti, a chi vuole scaricare camion di macerie senza essere scoperto.
Stesso scenario nell'oliveto tra l'ospedale Microcitemico e il Brotzu. Casse di bottiglie di birra, due poltrone di un salotto e quel che resta di scooter e auto rubati.
In via Timavo, nel muro di confine che ospita i contatori dell'acqua delle palazzine all'angolo di via Is Mirrionis, la discarica ha raggiunto dimensioni da record. La distesa di immondezza si estende per oltre dieci metri e raggiunge l'altezza di un metro. Il campionario non è differente dalle altre.
Alla spiaggia del parcheggio Cuore, nel molo di Levante, dietro lo stadio e a pochi passi dall'ecocentro, la mareggiata di ieri ha praticamente ripulito la zona del lungomare che poco tempo fa era stata al centro dell'opera dei volontari di Legambiente, dell'Ichnusa e dei giocatori del Cagliari. C'è poco da rallegrarsi: le siringhe e i rifiuti sono finiti in mare. Prima o poi si faranno sentire.
Il peggio, se possibile, arriva a Sant'Elia. Nel perimetro compreso tra via Schiavazzi, via Utzeri, piazza Falchi e piazza Lao Silesu le montagne di rifiuti abbandonati non si contano più.


Andrea Artizzu

 

La novità

A breve nove isole ecologiche

Mancano solo alcuni dettagli sugli allacci e presto le nove Isole ecologiche verranno sistemate in vari punti della città dove la presenza di mastelli non è opportuna a causa dell'alta densità e della presenza di locali notturni e attività commerciali. Proprio per evitare questi problemi, per il porta a porta delle utenze domestiche del centro storico è stato deciso di optare per una raccolta con i sacchi a perdere dotati di microchip spalmata in due massimo tre giorni. L'obiettivo è proprio quello di limitare al massimo l'esposizione, la raccolta sarà fatta la mattina presto e alle 10,30 tutte le strade di Marina, Castello e Stampace saranno libere dai sacchi. Non solo, in quei rioni l'amministrazione ha deciso di limitare il porta a porta a tre frazioni - secco, carta e plastica - mentre umido e vetro saranno conferiti nelle isole ecologiche in via di realizzazione. Ce ne saranno nove, quella per Marina sorgerà in piazza Amendola, una sarà a Castello e le altre a San Benedetto. Inoltre il porta a porta per le attività produttive sarà completato con la distribuzione dei bidoni per plastica e secco.